Cuccioli sequestrati tra adozioni e polemica

CHIONS. Troppe le famiglie che hanno telefonato per chiedere uno dei cuccioli sequestrati da Polstrada e Corpo forestale in autostrada, all’interno di un furgone guidato da due ungheresi che li trasportavano ammassati in gabbiette di 40 centimetri. Centinaia e centinaia di chiamate cui far fronte, per questo il Rifugio del cane di Villotta di Chions ha deciso di accettare soltanto domande via web. A dire il vero, il Rifugio ha sempre invitato coloro che vogliono adottare un cane a compilare un questionario via web per poter avviare le pratiche adottive. Adesso però è arrivato il placet dei giudici che indagano sul traffico di cani della scorsa settimana. Gli aspiranti padroni di uno dei 106 cuccioli di razza (labrador, chihuahua, pitbull e pastori tedeschi) di età compresa tra le sei e le otto settimane, dovranno cliccare sul sito del Rifugiodivillotta della struttura chionsese. Si aprirà automaticamente la pagina giusta e basterà cliccare sulla frase in rosso “clicca qui”, poi rispondere al questionario. I cuccioli dovranno completare lo svezzamento fino a 12 settimane e poi saranno adottabili: le richieste si possono avanzare fino a quel periodo.
Non mancano nemmeno le polemiche. Alcune famiglie venete, desiderose di adottare i cani, sono convinte che il Rifugio del cane faccia preferenze verso le famiglie friulane. Tesi smentita dai fatti, in quanto il Rifugio è ben lungi dal far preferenze, anzi. Si guarda solamente all’affidabilità dei richiedenti.
Relativamente al sequestro, l’operazione sarà illustrata anche in tv dal sovrintendente capo del Corpo forestale di Portogruaro, Ivan Franz, che domani sarà ospite della trasmissione RaiUno Mattina proprio per spiegare i dettagli del blitz, tra l’altro l’ennesimo dei forestali portogruaresi.
Rosario Padovano
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