Crollano i consumi e i prezzi s’abbassano
Penalizzato anche il settore alimentare. Forti ribassi per telefoni, computer, hi-fi, lettori e televisori La crisi si fa sentire: vendite in calo del 2,8 per cento. Tariffe in frenata rispetto a settembre
Calano i consumi e flettono, sull’onda di fatturati traballanti, i prezzi. La frenata all’indice Istat (passato dal 4,01 di settembre al 3,6 per cento di ottobre) è motivata dalla crisi che rende tutti più prudenti. Non a caso Confcommercio stima un calo della quantità di beni venduti del 2,8 per cento, che coinvolge anche gli alimentari (meno 3,6) I consumi. Che le cose non vadano bene è noto, ma più si va avanti, più tutti gli indicatori segnalano l’ingresso nel tunnel della crisi. Confcommercio ha stimato, da gennaio a settembre, un calo nei volumi di beni acquistati pari al 2,8 per cento, che penalizza soprattutto l’acquisto di mezzi di trasporto (meno 8,3 per cento), l’abbigliamento e le calzature (2,9) e gli alimentari, le bevande e i tabacchi (3,6 per cento). I prezzi. Calano i clienti e si moltiplicano le promozioni per non perdere quote di mercato, erodendo, però, i margini operativi delle aziende. A ottobre l’indice Istat dei prezzi in città è stato del 3,6 per cento, contro il 4,01 di settembre. Un dato in linea con quello di Udine (3,52 per cento) ma significativamente più alto di Gorizia (2,99 per cento) e Trieste (3,22 per cento). La bolletta energetica. I settori sotto tensione sono ancora quelli dell’energia e degli alimentari. Nello specifico le tariffe per abitazione, acqua, elettricità e combustibili sono lievitate dell’8,09 per cento rispetto allo stesso mese del 2007, anche se dal punto di vista congiunturale (nel raffronto col mese di settembre) la benzina è diminuita del 4,7 per cento e il gasolio del 5,1. Nonostante ciò fare il pieno al distributore è costato il 10,6 per cento in più di un anno fa se l’auto è diesel e del 5,5 per cento nel caso di alimentazione a benzina. Un sostegno all’inflazione è venuto dagli aumenti dei prezzi dell’energia elettrica (11,3 per cento in un anno) e del gas (15,5 per cento in dodici mesi). Gli altri rincari. Un comparto che ha registrato prezzi in rialzo è quello della ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie, mense e fast food) con un incremento medio del 5,08 per cento. Gli affitti reali sono lievitati del 3 per cento, le tariffe aeree del 21,2 per cento, i prezzi delle manutenzioni e riparazioni dei mezzi di trasporto del 5,8 e le auto del 2 per cento. Gli sconti. E’ anche per effetto della crisi se computer, macchine fotografiche, tv e lettori multimediali hanno visto una riduzione dei prezzi del 10 per cento, non paragonabile, però, alla flessione delle apparecchiature e del materiale telefonico, diminuiti in un anno del 20,5 per cento. Il costo dei medicinali è diminuito dello 0,5 per cento rispetto a settembre e del 5,4 per cento sul 2007. Mediamente i prezzi applicati dai negozi di abbigliamento e calzature sono lievitati solo dello 0,09 per cento in un anno.
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