Cremazione, l’opposizione chiede regole per l’impianto

Gemona: si anima il dibattito politico in vista dell’avvio della struttura Sollecitate indicazioni su costi, gestione delle ceneri e registro delle volontà
Di Piero Cargnelutti

GEMONA. Ceneri da regolamentare. Mentre si attende l’avvio del crematoio realizzato accanto al cimitero, l’opposizione di centrosinistra in Consiglio comunale interviene sulla questione, chiedendo che si preveda un regolamento sulle modalità con le quali la struttura dovrà funzionare: «Il gruppo consiliare – spiega Bianca Marini (Scelgo Gemona) – si impegna a occuparsi del funzionamento del forno crematorio, relativamente ai “servizi” previsti e garantiti dalla struttura, ai costi. Infatti il crematorio è a tutti gli effetti una struttura pubblica e in primo luogo deve rispondere alle esigenze dei cittadini».

I consiglieri di centrosinistra evidenziano di aver raccolto alcuni malumori dei cittadini relativi alle modalità con le quali negli ultimi mesi, quando sono state fatte delle prove proprio per seguire l'iter burocratico finalizzato all'ottenimento delle ultime autorizzazioni, sono stati gestiti gli spazi del cimitero dove in diversi punti erano stati accatastati i materiali utilizzati per le prove: «Di certo – dice ancora Marini – sarà necessario avere un regolamento sul funzionamento della struttura». Per il centrosinistra, tuttavia, vi è la necessità di un altro regolamento che invece riguarda la gestione delle ceneri, e ciò anche di fronte alla crescente domanda di cremazioni che si sta registrando in generale in questi anni: «Per chi non volesse né essere conservato in un’urna né disperso – spiega Marini – esiste anche la possibilità che il Comune istituisca l’urna cineraria comune, cioè un cilindro previsto per legge in cui mettere le ceneri di molti, operazione che non dovrebbe comportare costi per l’utente. In Regione, già molti Comuni hanno adottato un regolamento e l’apposito registro, Gemona ancora no». Marini ricorda che, in base a una legge regionale del 2011, la volontà del defunto per la dispersione delle proprie ceneri vada manifestata tramite disposizione testamentaria o dichiarazione resa dallo stesso al Comune di residenza, e deve essere autorizzata dallo stesso. «La legge prevede che i Comuni si dotino di un apposito registro in cui sono annotati coloro che hanno espresso la volontà alla cremazione e all’affidamento o alla dispersione delle proprie cenere – conclude Marini –. Sarebbe molto utile, proprio in occasione dell’entrata in funzione del crematorio, che la popolazione venga informata in modo dettagliato».

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