Crema antirughe “nostrana” al mercatino
SACILE. «Chiederò al Comune se posso vendere con Agrizero le creme e sieri in bava di lumaca». Dopo i sughi per la pastasciutta e patè, l’elisir della bellezza è in lista d’attesa per Agrizero: Vanni...
SACILE. «Chiederò al Comune se posso vendere con Agrizero le creme e sieri in bava di lumaca». Dopo i sughi per la pastasciutta e patè, l’elisir della bellezza è in lista d’attesa per Agrizero: Vanni Lucchese ha un banco stagionale nel mercatino in piazzetta Manin. Nei mesi invernali vende lumache “made in Sacile”, allevate nel suo agriturismo a Cornadella: ci sarà spazio per i sieri di eterna giovinezza, ricavati dalla bava delle chiocciole? La striscia argentea della lumaca rassoda e tonifica, pare.
«Lumache bio e creme, sciroppi e maschere di bellezza bio – ha spiegato Lucchese domenica scorsa in trasferta al mercatino di Caneva –. L’allevamento delle chiocciole è nel terreno a campo aperto, naturale e biologico: le lumache si nutrono delle verdure seminate all’interno dei recinti». Il marchio d’origine è quello di Cherasco “Lumache italiane” e dalla bava delle lumache, prelevata senza stress, si ricava il siero che combatte le rughe. Il problema è quello di ottenere il “nulla osta” allo sportello comunale per la cosmesi a km zero.
«Bava di lumaca, veleno di vipera, veleno di api neozelandesi, placenta – spiega Lucchese – fanno miracoli. Il principio attivo della bava è efficace: i mucopolisaccaridi di lumaca contengono principi per garantire alla pelle un’azione rigenerante e purificante. Ricchi di allantoina, elastina e collagene».
Pare che in casa Windsor si utilizzi una crema ottenuta dal veleno di api neozelandesi e ci si sbianchi i denti con le fragole del mercato.
(c.b.)
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