Corsi di formazione a domicilio per cento badanti

Quattro cooperative sociali della regione scendono in campo per formare badanti straniere a domicilio. Il progetto, cofinanziato dal Fondo europeo per l’integrazione, prevede il coinvolgimento di...

Quattro cooperative sociali della regione scendono in campo per formare badanti straniere a domicilio.

Il progetto, cofinanziato dal Fondo europeo per l’integrazione, prevede il coinvolgimento di oltre un centinaio di assistenti familiari provenienti da paesi extra Ue.

Il percorso formativo, che si svilupperà in diversi centri del territorio, è realizzato dalla Cooperativa Codess Fvg, per quanto riguarda la provincia di Udine, dalle Cooperative Lybra (beneficiario capofila) e La Quercia, per Trieste e Gorizia, e dalla Cooperativa sociale Itaca, per Pordenone.

Sette i corsi e altrettante le sedi sparse in tutta la regione: Cervignano, Tarcento e Tolmezzo, Trieste e Muggia, e Monfalcone e Sacile. Ma ecco le date di partenza: la Cooperativa Lybra sarà la prima a partire il 17 ottobre a Trieste e poi a Muggia da gennaio 2012; Codess Fvg aprirà il primo corso a Cervignano del

Friuli a fine ottobre e poi a Tolmezzo nel 2012; la Cooperativa sociale Itaca prevede infine un primo corso a Sacile in partenza da novembre, le date di avvio dei corsi di Monfalcone e Tarcento, invece, sono ancora da definire.

Ciascun ciclo di lezioni che fanno capo al progetto “Formazione in situazione: lavoro domestico e di cura in famiglia” formerà una quindicina di assistenti familiari straniere attraverso lezioni in aula (25 ore) e a domicilio (15 ore).

Ogni ciclo formativo affronterà gli aspetti professionali del servizio di presa in cura con lezioni su tecniche di assistenza, primo soccorso e sicurezza sul lavoro, psicologia della relazione con le persone non autosufficienti e psicologia del lavoro in famiglia.

«Ma il progetto è ancora più articolato – spiega la responsabile Maria Stropkovicova – perché, oltre ad avere il valore aggiunto di formare le badanti sul loro luogo di lavoro, e cioè a casa delle persone assistite, fornirà anche competenze utili all’integrazione delle assistenti nella società, attraverso moduli di lingua italiana applicata al lavoro di cura, normativa in materia di immigrazione e di lavoro, orientamento al sistema dei servizi territoriali socio-sanitari».

Infatti, come spiega la responsabile del progetto, «spesso le badanti sono isolate, non possono assentarsi dal lavoro per frequentare corsi, e non sono a conoscenza della lingua italiana e del territorio che le circonda».

A rendere ancora più innovativo il progetto è la formula “formazione in situazione” (couching on the job): per i moduli pratici, infatti, ogni assistente familiare sarà affiancata da un operatore qualificato nel settore dell’assistenza (assistenti domiciliari, Oss, infermieri, psicologi).

Renato Schinko

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