Corruzione, carabinieri in Regione

Perquisito l’ufficio di un appartenente al Corpo forestale, accusato anche di favoreggiamento
Con una perquisizione nella sua casa di Cordenons e negli uffici della Regione a Pordenone è scattata un’inchiesta della procura di Udine che ipotizza la corruzione e il favoreggiamento personale a carico d’un agente del Corpo forestale regionale già in servizio al Noava, il Nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale di Udine.


Nei giorni scorsi i carabinieri su delega del sostituto procuratore Matteo Tripani hanno perquisito l’abitazione di Massimo Gabellotto, 46 anni, appunto a Cordenons, e gli uffici dell’Ispettorato foreste in via Oberdan, dove l’agente lavora non essendo più in servizio al Noava. L’inchiesta è una “costola” di quella che un altro magistrato sta seguendo per quanto riguarda l’attività della cooperativa Idealservice, che fra l’altro aveva portato a un maxi-sequestro (l’8 maggio 2008, al porto di Venezia) di 574 tonnellate di carta in mezzo alla quale gli inquirenti hanno ritenuto esserci bottiglie di plastica in percentuale superiore a quella consentita dalla legge.


Da qui la contestazione che fossero rifiuti e non carta da macero come indicato. Il materiale era pronto per essere esportato in Cina dal porto di Venezia. Quell’inchiesta scattò con perquisizioni in contemporanea nelle diverse sedi dell’Idealservice, cooperativa con gli uffici a Pasian di Prato, in cui si ipotizza una serie di violazioni e reati.


Gli accessi avvenivano anche a Reggio Emilia, Mirano, San Giorgio di Nogaro, San Vito al Tagliamento, Godega Sant’Urbano e Aviano (alla Snua gestita per conto terzi dall’Idealservice). La contestazione che portò al sequestro delle balle di carta a Venezia riguardava l’ipotesi d’una gestione abusiva del materiale in riferimento alla vendita in Cina della stessa carta senza che fosse completato il ciclo di recupero.


Proprio sul materiale nei 22 container a Venezia si inseriva l’attività che l’agente Gabellotto avrebbe dovuto svolgere ma che, in tesi investigativa, non ha eseguito, pur rassicurando la procura che il suo incarico era stato compiuto. In sintesi, avrebbe dovuto cercare un sito idoneo a raccogliere parte del materiale sequestrato sul quale il consulente del pubblico ministero doveva effettuare le operazioni di campionamento per analizzarlo e quindi redigere la consulenza per il Pm Claudia Finocchiaro titolare del fascicolo.


Proprio quest’ultima, dopo i “ritardi” del consulente, scoprendo che l’agente Gabellotto non aveva svolto l’incarico, segnalava il fatto al procuratore Biancardi. Così nasceva l’inchiesta che l’altro giorno ha portato alle perquisizioni. Oltre alla casa dell’agente forestale e agli uffici della Regione, i carabinieri hanno perquisito anche un’altra abitazione, in Veneto, che si sostiene frequentata dall’indagato.


L’esito degli accessi dei Cc è ora al vaglio del Pm Tripani e degli inquirenti stessi. Se l’accusa del favoreggiamento personale risulta per ora fondata sui ritardi di Gabellotto nel riferire al Pm e sulle sue omissioni, la possibilità che l’agente sia stato corrotto è per il momento soltanto un’ipotesi investigativa. Si fa un riferimento generico, infatti, alla possibilità che l’agente abbia ricevuto denaro o soltanto accettato la promessa.

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