Corrono troppo e danno la colpa ai nonni, ma ora scattano i controlli della polizia

Da gennaio a ottobre 4.313 multe per eccesso di velocità. In 513 casi limiti superati di oltre quaranta chilometri orari 

UDINE. L’auto sfrecciava a 127 chilometri orari là dove al massimo si poteva procedere a 80? «Sì, ma alla guida c’era la nonna», una signora di 81 anni.

Nel giro di poco tempo negli uffici della polizia stradale di Udine sono giunte più dichiarazioni di automobilisti over settanta e anche ultraottantenni che si sono presi la responsabilità di multe per superamenti – anche importanti – dei limiti di velocità. E ora la polizia stradale, come si legge in una nota diffusa ieri dalla questura, vuole «appurare la veridicità» di quanto comunicato e a tale scopo ha già avviato accertamenti mirati.

Dal primo gennaio al 31 ottobre di quest’anno sono state fatte 4.313 contestazioni per eccesso di velocità. Di queste 3.751 sono state rilevate tramite l’utilizzo di autovelox che coglie la velocità dei mezzi al loro passaggio. Ma vengono usati anche il telelaser che controlla i mezzi in avvicinamento o in allontanamento, i dispositivi “Provida”, quelli montati a bordo delle vetture di servizio e vengono esaminati i cronotachigrafi dei camion.

Di tutte queste multe 513 sono state emesse perché il conducente ha oltrepassato i limiti previsti di oltre 40 km orari (495 i casi rilevati in autostrada). Tale comportamento è punito più severamente dal Codice della strada che, oltre alla sanzione amministrativa, prevede anche la sospensione della patente.

Insomma le multe a chi “corre” troppo sono all’ordine del giorno, più di quattrocento al mese, in media una quindicina al giorno. Ma a sorprendere la polizia stradale è il fatto che «a premere il piede sull’acceleratore siano spesso gli ultrasettantenni visto che molti anziani hanno dichiarato di trovarsi alla guida al momento dell’infrazione.

E non è sfuggito agli agenti il caso di una signora di 81 anni che sfrecciava alla velocità di 127 km/h dove il limite previsto era di 80». Ecco perché, ha annunciato ieri la Polstrada, «non mancheranno gli accertamenti volti ad appurare la veridicità di quanto dichiarato, considerato che la sanzione accessoria della sospensione della patente ha anche la finalità di rendere consapevole il trasgressore della pericolosità del comportamento tenuto».

Se da un lato, dunque, è vero che ci sono molti anziani decisamente in forze e in grado di gestire anche andature sostenute, d’altra parte è anche vero che di solito chi ha una certa età, per tutta una serie di motivi (legati in particolare alle condizioni fisiche e di salute generale), tende a essere più prudente o comunque adotta uno stile di guida più pacato.

Viene dunque da chiedersi: in provincia di Udine ci sono tanti nonni sprint che vanno un po’ troppo di fretta? Oppure qualcuno di loro ha “prestato” la patente a figli, nipoti e parenti? Sono proprio questi gli interrogativi ai quali vogliono dare una risposta gli agenti della polizia stradale.

«La nostra attenzione sui comportamenti illeciti che possono causare incidenti – spiega Rita Palladino, dirigente della Sezione di Udine della Polstrada e responsabile anche delle sottosezioni di Amaro e Palmanova – è sempre massima. Il superamento dei limiti di velocità, insieme alla distrazione durante la guida e alle mancate precedenze, rappresenta una delle principali cause dei sinistri.

Ecco perché i nostri controlli su questo versante sono quotidiani e riguardano sia la viabilità ordinaria, sia quella autostradale. Quando si riceve una multa per eccesso di velocità viene richiesto di indicare chi si trovava al volante. In caso di mancata comunicazione la somma da pagare è più elevata. Ecco perché, come ho avuto modo di constatare più volte in questi anni, qualcuno decide di scaricare la colpa su qualche nonnino che magari ha ancora tutti i punti.

Così facendo, probabilmente l’anziano pensa di salvaguardare il familiare, ma in verità gli impedisce di comprendere quali sono le conseguenze della sua condotta, un’azione con la quale ha messo in pericolo la sua vita e quella degli altri. In ogni caso, non è detto che ci siano irregolarità: effettueremo i controlli e poi tireremo le somme».

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto