Cormons, ex edifici pubblici nel degrado
Non solo le caserme dismesse, ma anche il padiglione di Medicina, la vecchia pretura, la sede dell’Enel e quella universitaria

CORMONS. Le case di via Bancaria, l'ex padiglione di Medicina nel cortile dell'ex ospedale, l'ex Pretura e la struttura di proprietà Enel in via Officine, oltre ai casi più noti, ossia i due edifici vincolati nell'area dell'ex caserma Amadio, quelli dell'ex zona militare di Brazzano e l'ex sede universitaria di Enologia e Viticoltura. Sono solo alcuni degli immobili di proprietà pubblica che cadono letteralmente a pezzi nel degrado più totale a Cormons: aree in cui, a seconda dei casi, ad avere la meglio sono state sinora incrostazioni, muffa, intemperie e vegetazione selvaggia.
Alcune sono eredità pesanti che l'amministrazione Patat ha lasciato irrisolte nelle mani della giunta Felcaro: stiamo parlando in particolare delle ultime tre situazioni citate, le due caserme e l'ex sede staccata dell'ateneo udinese. In quest'ultimo caso in particolare il nuovo sindaco si è già attivato, ottenendo dall'Uti un contributo di 70mila per affidare a un professionista la stesura di un progetto di possibile riqualificazione del sito di modo da presentarsi poi con qualcosa di concreto in mano negli uffici di Università dell'area mitteleuropea per sottoporre loro la proposta di ridare vita al polo. Scelta, questa, che l'opposizione cormonese ha duramente contestato, preoccupata per l'ipotesi che i 70mila euro che verranno spesi possano poi non portare a un risultato concreto.
La questione delle due caserme, invece, è annosa e difficilmente risolvibile: rimettere a nuovo la caserma di Brazzano è un'ipotesi assai complicata data l'estensione del sito e la necessità di fondi importanti per questo obiettivo, mentre sull'altro fronte la Sovrintendenza ha più volte manifestato alla vecchia amministrazione comunale il no categorico a ogni ipotesi di abbattimento della palazzina dormitorio e di quella comando, che però cadono letteralmente a pezzi e sono sempre più un pericolo per l'incolumità pubblica. Ma queste, non sono le uniche strutture di proprietà pubblica a Cormonsa essere abbaodnate a se stesse: agli occhi di tutti balzano le condizioni di degrado in cui versa l'edificio Enel in via Officine. I residenti chiedono che sia almeno ripristinato un po' di ordine, visto che le erbacce si stanno impossessando indisturbate dell'area. Un contatto tra vertici dell'ente ed ex amministrazione comunale c'era stato prima delle elezioni: «Avevamo preso contatti a maggio con la proprietà Enel per definire un utilizzo a scopi sociali della struttura - rivela ora l'ex assessore alle Infrastrutture della giunta Patat, Paolo Nardin - obiettivo che era possibile: poi è andata come sappiamo alle elezioni e non abbiamo potuto portare avanti il progetto. La nostra idea era quella di creare in quella sede un punto di ascolto per donne in difficoltà». Un luogo che dovrebbe tornare ad avere vita nel breve periodo dovrebbe essere l'ex Pretura, edificio in cui l'Ater vuole realizzare appartamenti. I punti di domanda principali riguardano l'ex Medicina, struttura in totale abbandono nel cortile dell'ex ospedale, e soprattutto le case di via Bancaria: edifici che, a parte in un caso, sono totalmente abbandonati e disabitati da anni, dopo l'addio dell'esercito a Cormons (erano gli alloggi in cui vivevano cion le loro famiglie i militari di stanza nella cittadina), e che oggi sono un inno allo spreco e all'abbandono, con la vegetazione alta più di un metro che avvolge gli edifici. Un'area, quella in questione, in mano al Demanio: è questo l'ente sul quale il Comune dovrà confrontarsi per risolvere il problema.
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