Cormòns, case Ater di via Sauro pronte più di un anno dopo

NS. Questa volta la burocrazia non c’entra nulla. E nemmeno i lacci paralizzanti del Patto di stabilità. A trasformare in una poco avvincente telenovela quello che dovrebbe essere un normale iter realizzativo di alloggi popolari è una vicenda giudiziaria. Ci riferiamo alla ristrutturazione dell’ex pretura e dell’ex catasto di via Sauro, a Cormòns. Come si ricorderà, una delle 107 imprese che aveva partecipato alla gara d’appalto (nella fattispecie la Secis srl di Jesolo) fece ricorso al Tar contro l’aggiudicazione provvisoria dell’appalto alla ditta Deon spa di Belluno. Il Tribunale amministrativo regionale rigettò il ricorso con sentenza del 20 febbraio 2013 dichiarandolo «infondato» e confermando la correttezza delle procedure seguite dall’Ater. L’impresa, però, aveva successivamente deciso di impugnare la sentenza del Tar dinanzi al Consiglio di Stato.
Ebbene, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Secis srl, ribaltando la sentenza del Tar. A questo punto cosa succederà? «Dovremo riaprire la procedura di gara, escludere la ditta che si era aggiudicata provvisoriamente l’appalto e affidare l’intervento alla Secis srl - spiega il direttore dell’Ater, Mattiussi -. Credo che riusciremo a consegnare i lavori a giugno: la ditta avrà 540 giorni di tempo per completare l’opera». Pertanto, gli alloggi saranno pronti tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. «Abbiamo perso più di un anno di tempo», allarga le braccia Mattiussi. «Del resto, in un momento difficile come questo, si cerca di conquistare ogni appalto con i denti, visto che c’è pochissimo lavoro», aggiunge il direttore dell’Ater.
Gli edifici, oggetto di intervento di ristrutturazione edilizia, ubicati in via Nazario Sauro nel centro storico di Cormòns, già proprietà dell’amministrazione comunale, vennero acquistato dall’Ater nell’ormai lontano 2006. Dopo vari ripensamenti in ordine alla loro eventuale destinazione a funzioni pubbliche, ma non essendosi concretizzata alcuna diversa e alternativa possibilità, l’Ater informò il Comune di Cormòns della necessità, anche in considerazione del notevole tempo trascorso, di procedere al recupero degli immobili per destinarli ad alloggi di edilizia residenziale pubblica a locazione di tipo “convenzionato”, in relazione alla necessità di dare una risposta ai bisogni alloggiativi anche di quella fascia media di cittadini che, non trovandosi in una condizione tale da poter essere inseriti utilmente nella graduatoria per l’assegnazione di alloggi di edilizia sovvenzionata, comunque non dispongono di risorse sufficienti per rivolgersi al libero mercato».
Pareva fatta. Se non fosse che poi è intervenuta la battaglia sugli esiti della gara d’appalto con il pronunciamento sia del Tribunale amministrativo regionale che del Consiglio di Stato.
L’intervento, che prevede la realizzazione di 13 alloggi, ha ottenuto il relativo permesso di costruire dal Comune di Cormòns nel... novembre 2011. Come a dire che è passata parecchia acqua sotto i ponti. «Ma ora tutti gli ostacoli sono stati finalmente superati», tira un sospiro di sollievo il direttore dell’Ater di Gorizia, Mattiussi.
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