Coopca, via all’asta dei supermercati

La cessione dei 34 punti vendita avverrà per lotti. Le buste saranno aperte il 25 novembre

UDINE. È l’ultimo atto della storia centenaria di CoopCa.

Il fallimento è stato scongiurato con l’omologa al concordato, ma quella che si è aperta ieri con la pubblicazione dei bandi per la cessione dei rami aziendali è la fase più delicata per il futuro dei soci prestatori – il cui rimborso dipende da quanto si riuscirà a realizzare dalle aste – e dei lavoratori dei singoli negozi, che con una cassa integrazione straordinaria che arriverà fino ad aprile 2016, restano appesi alla speranza di un acquirente.

A un anno dall’esplosione dello scandalo del dissesto finanziario, la cooperativa carnica, si prepara dunque a essere ceduta “a pacchetti” al miglior offerente e a chiudere definitivamente i battenti entro il 31 dicembre.

Cessione per lotti

Gli avvisi della vendita dei rami aziendali sono stati pubblicati ieri. Gli interessati dovranno far pervenire le offerte, con cauzione non inferiore al 3 per cento del prezzo proposto, entro le 18 del 24 novembre allo studio del notaio Lucia Peresson a Udine.

Spetterà al liquidatore giudiziale nominato dal tribunale, Paola Cella, gestire tutte le procedure liquidatorie. Il bando di cessione è articolato per lotti, alcuni dei quali sono subordinati alla mancata aggiudicazione di lotti precedenti, per i diversi perimetri di assets indicati nei bandi.

Si procederà inizialmente con un unico lotto comprendente i 34 punti vendita della cooperativa, comprensivo di immobili, magazzini, beni mobili e attrezzature, per un valore a base d’asta di 40 milioni di euro. In caso di mancata aggiudicazione, si procederà con lotti singoli, comprendenti anche più punti vendita per i quali sono state presentate offerte e per cui verranno prese in considerazione proposte migliorative.

Resta da sciogliere il nodo più difficile del Cedi, il super magazzino di Amaro, per cui le speranze di vendita sono ridotte al lumicino: farà lotto a sé per un importo a basa d’asta da oltre 12 milioni e 400 mila euro di cui 11 milioni per la componente immobiliare e 625 mila euro per la componente mobiliare e la cessione dei contratti di leasing.

I supermercati già opzionati

Il pilastro della procedura concordataria è composto dalle offerte irrevocabili d’acquisto già presentate da Coop Nordest, Despar, Alì, Discount e Conad, per una quindicina di milioni di euro in tutto e altrettanti negozi, che andranno all’asta.

Per i supermercati che non hanno ancora ricevuto offerte, invece, si procederà per singoli lotti: per questi verrà indicato il prezzo base, ma saranno prese in considerazione anche offerte a prezzi inferiori, con facoltà, si legge nel bando, per liquidatore giudiziale di procedere a successiva vendita competitiva qualora il prezzo sia inferiore di oltre 25 per cento di quello base.

In presenza di più offerte ritenute ammissibili per singolo lotto – è il caso di alcune sovrapposizioni di interessi sui negozi considerati più appetibili – si procederà con una gara informale che si svolgerà il 25 novembre alle 10 nello studio del notaio, con rilanci non inferiori al 2 per cento del prezzo base totale.

Per ora, si legge nei bandi, tra i punti opzionati dai giganti della grande distribuzione e quindi sicuri di essere venduti e di continuare l’attività figurano Tolmezzo, Tolmezzo Mercato, Rivignano, Tarcento, Majano, Fagagna, Precenicco, Brugnera, Pordenone, ma ci sarebbero tra i papabili anche Tarvisio, Sacile, Spilimbergo, Mestre, Villorba, Cittadella e Codroipo.

Discorso a parte vale per i negozi di Limena (Padova) e Marcon (Venezia), che non sono stati messi a bando perché sono già stati aggiudicati ad Alì, in quando le offerte arrivate a contenute nel piano concordatario raggiungevano già di per sé valori superiori alle perizie.

Tra quelli rimasti a ora privi di offerte formalizzate – ma su cui sono giunte numerose manifestazioni di interesse che fanno bene sperare – ci sono Cervignano, Cividale, Gemona, Treviso, Oderzo, Spinea, Trieste, Aviano. Benzina per il realizzo concordatario sono, oltre alle offerte sui supermercati, quelle già prevenute sui relativi immobili, che nel complesso raggiungono i dieci milioni di euro.

La speranza è di riuscire a cedere anche i punti vendita rimasti finora orfani di acquirenti, per cui altrimenti scatterà la chiusura.

Apertura delle buste

Le buste saranno aperte il 25 novembre alle 9 alla presenza del notaio Peresson, del liquidatore giudiziale, del commissario giudiziale, del presidente del comitato dei creditori, dei liquidatori sociali e dei legali rappresentanti delle società Immobilcoopca srl n liquidazione, San Liberale Srl e Conca d’Oro Srl.

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