Coop demolita a Palse, se ne va un pezzo di storia

PORCIA. Ruspe in azione a Palse di Porcia: lo storico edificio di via Cristoforo Colombo che per oltre mezzo secolo ha ospitato la sede della Cooperativa è stato raso al suolo ieri mattina. In molti...

PORCIA. Ruspe in azione a Palse di Porcia: lo storico edificio di via Cristoforo Colombo che per oltre mezzo secolo ha ospitato la sede della Cooperativa è stato raso al suolo ieri mattina. In molti hanno assistito con curiosità (e anche un pizzico di nostalgia) all’abbattimento della struttura, eseguito dall’impresa edile Biscontin per conto del proprietario, l’immobiliare Iris. Al suo posto, nel giro di sette mesi, sarà costruita la nuova sede della Coop, su una superficie quasi doppia rispetto alla precedente (circa 400 metri quadrati). Tra collaudi e adempimenti burocratici vari, la nuova rivendita di alimentari dovrebbe aprire i battenti non prima della prossima estate, ovvero un anno e mezzo dopo la chiusura del vecchio stabile, avvenuta il 31 dicembre 2012.

La Coop di Palse, fondata oltre novant’anni fa, rappresenta per soci e residenti molto più di un semplice supermercato: è un punto di ritrovo e aggregazione per la piccola comunità, oltre che l’unico negozio di generi alimentari della frazione purliliese. La sua chiusura ha comportato notevoli disagi per i residenti, che saranno costretti ancora per diverso tempo a rifornirsi nei supermercati dei comuni limitrofi. A titolo di “indennizzo”, le Cooperative operaie di Trieste – spinte anche da una petizione sottoscritta da 320 soci palsesi – hanno concesso una serie sconti di cui i clienti soci possono usufruire nelle altre filiali del marchio. Data la prolungata attesa, gli abitanti hanno salutato con gioia l’arrivo degli operai e l’avvio della demolizione.

Dopo gli interventi preliminari degli scorsi giorni, l’abbattimento del vecchio edificio ha dato ufficialmente il via al tanto sospirato cantiere e al conto alla rovescia per la riapertura della nuova Coop.

Miroslava Pasquali

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto