Convocato in questura? Se ci sono i motivi

L’invito a presentarsi in questura deve essere motivato, altrimenti non può configurarsi l’ipotesi di reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. E’ ancora materia relativa a immigrazione...

L’invito a presentarsi in questura deve essere motivato, altrimenti non può configurarsi l’ipotesi di reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. E’ ancora materia relativa a immigrazione a fare giurisprudenza.

Ieri davanti al giudice monocratico del tribunale di Pordenone Monica Biasutti s’è discusso del caso di Cristiano Mitrovic, serbo finito nei guai per non essersi presentato in questura dopo esservi stato convocato e per non avere esibito i documenti di identità alla forza pubblica. Nel secondo caso è prevalso il principio già applicato dal tribunale di Pordenone: un clandestino non compie reati se non presenta documenti, perché, visto il suo status di clandestino appunto, non può disporre di documenti. Per questa contestazione l’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Magaraci, è stato assolto perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato.

Quanto al non essersi presentato in questura, è stato assolto in quanto la contravvenzione sussiste mancando la presentazione a un ordine motivato.

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