Conti in paradisi fiscali, c’è pure Bernardi

Rivelazione dell’Espresso: 4 società offshore fanno capo al gruppo udinese che gestiva i negozi poi venduti a Coin

Portano a Udine alcune società offshore che fanno capo al gruppo Bernardi, oltre 100 negozi di abbigliamento, presenti anche in provincia di Pordenone, venduti nell’estate del 2012 alla Coin e noto anche come ultimo proprietario di Postalmarket, il catalogo di vendita postale e online di abbigliamento.

Il fondatore, Riccardo Di Tommaso, morendo nel 2010, ha lasciato dietro di sé strascichi legati alla successione. In mezzo, l’esistenza di sette trust dove compaiono Di Tommaso e i suoi familiari: quattro sarebbero stati estinti nel 2009 grazie allo scudo fiscale. E’ l’anticipazione del settimanale L’Espresso che prosegue la sua inchiesta sulla presenza italiana nei paradisi fiscali.

Tutti a caccia di affari, ma dietro lo schermo di società con base nelle Antille o in Polinesia. Nel numero in edicola domani L’Espresso prosegue in esclusiva la pubblicazione dei nomi dei duecento italiani presenti nel database di OffshoreLeaks svelato grazie al lavoro dell’International consortium of investigative journalists. Persone legate a società nelle isole Cook o nelle British Virgin Islands, inseriti nella black list dell’Agenzia delle entrate come paradisi fiscali.

Nella lista c’è Bruno Capone, commercialista romano e fondatore dello studio tributario internazionale Lextray, che in un’intervista ha teorizzato: «Via dall'Italia per poter crescere». Risulta beneficiario di due società nelle Isole Vergini, di cui dichiara di «non sapere nulla». Capone venne coinvolto nell’inchiesta sulla presunta tangente per la cessione di Wind, il colosso della telefonia mobile, indagine poi archiviata.

Sarà un caso, ma nel database compaiono anche i nomi di altri imprenditori legati a lui. Come le famiglie Barzan e Grande, che fino a un paio di anni fa si spartivano il controllo del gruppo Altay, marchio che va dalle apparecchiature elettromedicali fino alla gestione dei grandi cantieri. E c’è anche Pierino Tulli, attivo nella logistica con la Cisco Italia, che ha acquistato la squadra di calcio romana del Lodigiani, ribattezzata, appunto, Cisco.

A Samoa invece c’è una società che conduce a Giuseppe Gentile, nome storico dell’aviazione civile: ha creato Air Italy ed è stato fino a gennaio amministratore delegato della compagnia nata dalla fusione tra Air Italy e Meridiana Fly dell’Agha Khan.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto