Consorzio di bonifica pianura friulana, il presidente De Nicolò lascia

Udine, colpo di scena: a quattro mesi dall’elezione, il responsabile dell'ente ha rassegnato le dimissioni.
«Motivi strettamente personali»

UDINE. Colpo di scena: a quattro mesi dall’elezione, Roberto De Nicolò, il presidente del Consorzio di bonifica pianura friulana (l’ente nato dall’unione del Consorzio Ledra Tagliamento e dei Consorzi di bonifica Bassa Friulana), ha rassegnato le dimissioni.

«Motivi strettamente personali» hanno spinto l’imprenditore agricolo, 52 anni, di Precenicco, a formalizzare la sua scelta arrivata come un fulmine a ciel anche se prima di Natale, De Nicolò, aveva già lasciato intendere che da lì a poco avrebbe passato il testimone.

Quelle di De Nicolò sono dimissioni che spiazzato non solo i 40 rappresentanti dei consorziati, ma anche i 12 sindaci presenti nella Deputazione amministrativa equivalente al Consiglio di amministrazione delle Spa. Espressione della Coldiretti, De Nicolò era stato eletto lo scorso ottobre grazie alla condivisione raggiunta con la Confederazione agricoltori (Cia) e l’Unione agricoltori.

Nessuno avrebbe immaginato che il mandato sarebbe durato solo quattro mesi. Non sarà facile, infatti, per la Coldiretti tornare a chiedere la fiducia perché Cia e Unione agricoltori potrebbero pretendere di sostituire De Nicolò con un loro rappresentante.

«Ho maturato la decisione dopo una lunga riflessione» assicura il presidente dimissionario prima di ringraziare i componenti della deputazione e del consiglio, i dirigenti e i vice ministri che l’hanno «accompagnato e supportato attivamente in questa breve ma bella avventura, ricca di esperienza umana».

A questo punto saranno i due vice presidenti, Giorgio Venier Romano, eletto dai consorziati, e Tiziano Venturini, rappresentante dei sindaci, a fare le veci del presidente in attesa che il consiglio elegga il sostituto di De Nicolò. Entro i prossimi 60 giorni dovrà convocare l’assemblea.

Per statuto, comunque, il presidente del Consorzio di bonifica pianura friulana deve essere uno dei consorziati. Il mandato dura cinque anni.

La notizia delle dimissioni di De Nicolò ha fatto il giro della regione. Alcuni sindaci si sono preoccupati, cercando di capirne di più. In molti, nonostante l’interessato continui a ripetere che si tratta di una scelta personale, stentano a credere a questa versione. Ma tant’è, ora sono tutti in attesa della convocazione per decidere a chi affidare le sorti del consorzio.

Nato dalla fusione del Consorzio Ledra Tagliamento e dei Consorzi di bonifica della Bassa Friulana, l’unico nodo che ha dovuto affrontare il nuovo Consorzio è stato quello del personale. Al momento conta 130 dipendenti: «Non ci sono esuberi» assicura De Nicolò nell’ammettere che certi quadri e alcuni dirigenti non sono più necessari.

«La fusione si è resa necessaria per effettuare economie di scala» spiega il presidente uscente convinto che nei primi quattro mesi del suo mandato già interrotto, «sono stati fatti passi da gigante».

In provincia di Udine il consorzio serve 33 Comuni, altri due nel goriziano. La superficie consortile ammonta a 78 mila 277 ettari. Dopo aver cambiato pelle, il consorzio si trova ad affrontare nuove sfide. A partire dalla produzione di energia elettrica che, al momento, mediamente, frutta circa 270 mila euro l’anno.

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