Conforama: il presidio diventa permanente

BAGNARIA ARSA Prosegue il presidio permanente organizzato dai dipendenti del Conforama -Emmezeta Moda di Bagnaria Arsa che ieri mattina si sono nuovamente radunati poco distante dall'azienda per...
Palmanova 09 Luglio 2011 conforama Copyright PFp
Palmanova 09 Luglio 2011 conforama Copyright PFp

BAGNARIA ARSA

Prosegue il presidio permanente organizzato dai dipendenti del Conforama -Emmezeta Moda di Bagnaria Arsa che ieri mattina si sono nuovamente radunati poco distante dall'azienda per distribuire volantini con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla difficile situazione che sta interessando i lavoratori dell’azienda.

«Lo scorso mese di giugno - scrivono in una nota le rappresentanze aziendali - l'azienda ha presentato ai lavoratori una procedura di mobilità per il licenziamento di cinquanta persone. Circa due anni fa Conforama aveva già licenziato circa quaranta dipendenti. Chiediamo a tutti i clienti Conforama di solidarizzare con le famiglie dei lavoratori che, nei prossimi giorni, si troveranno a mettere nuovamente in discussione la loro vita e quella dei loro familiari. Invitiamo i clienti a sopportare il disagio e gli eventuali disservizi che questo sciopero comporterà».

Lucina Basiaco, dipendente, spiega: «Venerdì sera i sindacati, dopo la riunione organizzata a Roma assieme ai vertici aziendali, hanno incontrato i dipendenti. Ci hanno riferito l'esito dell'incontro e ci è stato detto che l'azienda ha preso tempo fino al prossimo 18 luglio. A questo punto anche noi continueremo il nostro presidio fino a quando questa situazione non sarà risolta».

Afferma ancora Basiaco: «Il Conforama aprirà alle porte di Mestre un nuovo grande punto vendita. La crisi c'è e si sente, ci sono troppi centri commerciali».

Aggiunge Elisabetta Sguazzin, un'altra dipendente: «Il nostro intento non è certo di mandare via i clienti, vogliamo soltanto sensibilizzare l'opinione pubblica e informare i cittadini su che cosa sta succedendo». (e.m.)

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto