Confindustria a Venezia: in pole c’è Matteo Zoppas

Il rampollo della dinastia Zanussi e la Lunardelli si contendono la presidenza. In suo sostegno sono già scesi in campo De Vecchi, Ferro e Ferrari. Voto a giugno

PORDENONE. Presidenza di Confindustria a un passo per Matteo Zoppas, giovane rampollo della dinastia Zanussi-Zoppas, che ha scritto le pagine della storia industriale nel Dopoguerra, in provincia di Pordenone.

I tre “saggi” designati dalla giunta di Confindustria veneziana nella scorsa primavera – gli imprenditori Roberto Capuzzo, Giuseppe Ferraresi e Marco Martinelli – stanno concludendo la consultazione degli imprenditori associati per individuare i candidati che raccoglieranno almeno il 15 per cento dei consensi e entreranno nella rosa di nomi su cui la giunta sceglierà il candidato finale da presentare all’assemblea elettiva prevista per gli inizi di giugno.

I due imprenditori più quotati tra i circa mille associati di Confindustria per la finale sono, entrambi, “figli d’arte”. Il primo è proprio Matteo Zoppas, consigliere delegato della San Benedetto spa, che produce acque minerali e bibite a Scorzè dove occupa 1.800 dipendenti e un fatturato di 710 milioni di euro, nonchè discendente di una delle più note dinastie industriali del Nordest e presidente dei Giovani Industriali di Venezia.

Il suo nome è ben conosciuto nel jet set anche per le nozze-lampo con Paola Cimolai, figlia del re dell’acciaio pordenonese Luigi, unione naufragata qualche settimana dopo dopo la fastosa cerimonia in centro e la luna di miele in Africa.

L’altro candidato più quotato è una donna, Agnese Lunardelli, responsabile del marketing della Angelo Lunardelli srl, una piccola aziende produce serramenti ed arredamenti in legno a Fossalta di Piave, con 18 dipendenti e un fatturato 2,5 milioni di euro.

Saranno loro due a contendersi la designazione dei “saggi” ma solo uno sarà eletto presidente dall’assemblea degli iscritti di Confindustria annunciata per il 7 giugno prossimo.

Sulla carta il candidato più forte è Matteo Zoppas. In suo sostegno sono già scesi in campo apertamente Eugenio De Vecchi , Omar Ferro e Franco Ferrari, mentre per Angnese Lunardelli nessuno imprenditore socio di Confindustria si è ancora speso ufficialmente. Lugi Brugnaro, dato da molti come sostenitore della Lunardelli, ha voluto schierarsi e si limita a garantire una campagna elettorale “super partes”.

A scombinare i giochi tra “piccoli” e “grandi” elettori c’è però un battitore libero come Enrico Marchi, presidente della società che gestisce l’aeroporto Marco Polo. Marchi per ora non ha preso posizione, anche se è nota la sua ultima e forte polemica con Luigi Brugnaro, colpevole secondo Marchi di essersi schierato con gli autonoleggiatori che stanno protestano contro i nuovi pedaggi di sosta imposti da Save spa al Marco Polo.

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