Confidi, dipendente reintegrata
Una dipendente dell’ex Confidi di Venezia, che era stata licenziata, ha vinto la propria battaglia legale vedendosi riconoscere l’illegittimità del licenziamento arrivato in seguito a un provvedimento disciplinare.
Si tratta di una 49enne residente ad Azzano Decimo. Era assistita dagli avvocati Danilo e Arnaldo De Vito del Foro di Pordenone.
La donna ha poi preferito non essere reintegrata e percepirà quindi 15 mensilità lorde oltre al risarcimento del danno commisurato.
In questo caso l’iter giudiziario è stato caratterizzato da un’ordinanza del primo giudice del lavoro del tribunale di Venezia che ha ordinato l’applicazione dell’articolo 18 e imposto la reintegra.
«Secondo il giudice – ha riferito l’avvocato Danilo De Vito – nel licenziamento erano riscontrabili degli intenti ritorsivi».
L’ex Confidi di Venezia ha impugnato la decisione del giudice e si è aperta una fase di cognizione di fronte a un altro giudice del tribunale del lavoro che dopo aver trattato la causa ha confermato l’ordinanza ribadendo l’illegittimità del licenziamento e confermando la reintegra della lavoratrice che aveva intanto scelto di non essere reintegrata e di percepire pertanto il corrispettivo di 15 mensilità lorde. Inoltre, come detto, avrà diritto al risarcimento del danno commisurato. La procedura giudiziaria ha seguito il cosiddetto rito Fornero.
La lavoratrice azzanese, oggi 49 anni, ricopriva un ruolo di quadro con incarichi di responsabilità. Dal 1996 era dipendente di Confidi, società cooperativa di garanzia collettiva la cui funzione è agevolare l’accesso al credito aiutando le imprese del commercio, del turismo, dei servizi e delle professioni. A partire dal 1987 aveva avuto un rapporto di lavoro con una collegata.
«La signora ricopriva incarichi di responsabilità e il licenziamento, a nostro avviso, era stato illegittimo – ha evidenziato ancora l’avvocato Danilo De Vito –. Non capita spesso che il giudice ordini l’applicazione dell’articolo 18». (p.t.)
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