Condizionatore «troppo rumoroso»

Fa troppo rumore il condizionatore dello Sportler sulla Pontebbana e scatta la denuncia a Pordenone. «Inquinamento acustico insopportabile dagli impianti dello Sportler a Pordenone». Undici famiglie hanno raggiunto il limite di sopportazione in via Valentino Tinti e dintorni. «Facciamo appello all’Arpa – osservano – per misurare l’effetto del maxi-climatizzatore dell’esercizio commerciale». Intanto, hanno denunciato i rumori al sindaco Claudio Pedrotti e al comandante della polizia municipale Arrigo Buranel. «Se non mettono il silenziatore – minacciano in via Tinti – apriremo una campagna e faremo volantinaggio sulla Pontebbana contro lo shopping alla Sportler».
La guerra al rumore assordante va avanti da due anni, tutti i giorni di apertura dello store. «E’ un inferno dalle 8 alle 20 estate e inverno – rendiconta Gianfranco Dall’Agnese che abita in via Tinti –. Le abbiamo tentate tutte: prima l’approccio diretto alla proprietà che ha installato l’impianto di condizionamento. Non è servito a nulla: abbiamo ottenuto soltanto promesse di verifica del climatizzatore. I vigili hanno fatto un sopralluogo e constatato l’evidenza: quella della confusione a molti decibel».
In via Tinti stanno preparando un volantino per amplificare il “rumore”: di notte dormono perché l’impianto chiude quando si abbassano le saracinesche dello store sportivo. «Facciamo presente che l’emissione acustica non rispetta i limiti di proprietà – recita la lettera-denuncia spedita al sindaco Pedrotti e al comandante Buranel – e nemmeno le distanze tra gli edifici. C’è un rumore costante e continuo: non si riesce a stare all’aperto, nei giardini o sulle terrazze di casa. La soglia acustica dei residenti è alterata e, quindi, si è costretti ad alzare la voce per farsi sentire anche tra le pareti domestiche». Finestre e porte ermeticamente chiuse, come ci fosse la peste, e, d’estate, diventa un purgatorio. Alcuni hanno dovuto installare il condizionatore per resistere. «Sportler ci impone uno stile di vita che non abbiamo scelto – lamenta Dall’Agnese –. Il rumore continuo incide sullo stato psicologico anche degli animali di casa, con effetti negativi su salute e qualità della vita».(c.b.)
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