Concordato Polese Il piano prevede di pagare i creditori privilegiati al 100%

L’impresa Polese spa di Sacile ha depositato ieri sera la proposta e il piano del concordato preventivo in continuità aziendale.
«Il piano – ha sintetizzato l’avvocato Enrico Bevilacqua – prevede il pagamento al 100 per cento del privilegio e al 37 per cento per i creditori chirografari in cinque anni».
Nella prima rosa figurano dipendenti, professionisti, artigiani ed Erario. Nella seconda subappaltatori e fornitori non artigiani.
Come saranno pagati i creditori? Con gli utili derivanti dalla prosecuzione dell’attività d’impresa e con la dismissione degli immobili di proprietà della società. Sono numerose le proprietà immobiliari della Polese spa.
Il piano è ora al vaglio del tribunale di Pordenone. Il giudice delegato è Lucia Dall’Armellina, il commissario giudiziale è Federico Borean. L’azienda si è affidata a Bevilacqua nella veste di advisor legale e a Renato Bogoni di Padova come advisor finanziario.
Dovrà essere fissata un’udienza per l’adunanza dei creditori, dove la proposta di concordato sarà messa ai voti. Nel frattempo la storica impresa di costruzioni continua l’attività. È stata autorizzata a partecipare a numerose gare d’appalto nell’intera penisola, ma soprattutto in Triveneto.
È stato abbandonato sinora soltanto il cantiere all’ospedale di Pordenone. Prima dell’aggiudicazione definitiva il Comune aveva invece revocato l’assegnazione dei lavori in piazza della Motta alla Polese.
A innescare la richiesta di concordato sono state le difficoltà incontrate nell’appalto per il ponte sul Ticino. L’impresa di Sacile ha avviato lo scorso aprile un contenzioso con la Provincia di Pavia: all’ente pubblico l’azienda ha chiesto sei milioni di euro di risarcimento del danno. In caso di incasso, anche parziale, sarebbe riconosciuta una percentuale di ristoro maggiore ai creditori chirografari. —
I.P.
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