Con la nuova Casa-alloggio di Villesse il Cisi libera posti a Gorizia e Begliano

Prende corpo il progetto del Cisi di ampliare la capacità ricettiva e differenziare le proprie strutture residenziali, per non offrire all’utenza più soltanto delle strutture ma sempre più dei servizi, “umanizzando” peraltro più possibile i suoi spazi.
Domani entrerà in funzione la nuova casa-alloggio di Villesse, nei centralissimi e recentemente rinnovati locali di via Roma 4, dove vivranno assieme agli operatori 6 donne alle prese con una disabilità di lieve e media entità, alcune delle quali frequenteranno anche il centro diurno Cisi di Gradisca. Tre di loro arrivano dal centro residenziale di Gorizia e altrettante da quello di Begliano, che dunque vengono “alleggeriti” e sono pronti ad accogliere nuovi utenti.
La casa-alloggio di Villesse è di proprietà al 50% della cooperativa “Il Mosaico” e al 50% del Comune, che l’ha data in concessione proprio alla cooperativa perché possa gestirla per conto del Cisi (supervisore del progetto). L’edificio storico nel cuore del paese è stato ristrutturato su progetto di Claudio Zanin, architetto specializzato in interventi pensati per le esigenze dei disabili. «Si tratta di una casa a tutti gli effetti, con ciò che questo comporta in termini di qualità della vita quotidiana, ma perfettamente attrezzata per il suo scopo – dice Saverio Merzliak, direttore del Cisi –. La sua inaugurazione è stata accolta con entusiasmo da Villesse, che non a caso il 16 settembre organizzerà una festa per accogliere le nuove ospiti. Ma l’aspetto più interessante è che con la nuova casa-alloggio apriamo la strada ad una diversificazione delle nostre strutture in base alle reali esigenze dell’utenza: se l’esperienza dovesse essere positiva come crediamo potremmo immaginare nuovi spazi simili altrove anche dedicati ai casi più gravi».
Intanto, all’orizzonte il Cisi immagina già un altro ambizioso progetto, quello della realizzazione di una sorta di piccolo “villaggio” di soluzioni abitative dove collocare soggetti disabili per far sperimentare loro esperienze di vita autonoma, sulla scorta di quanto avviene a Gorizia nell’appartamento di Lucinico. «L’idea sarebbe quella di sfruttare piccole abitazioni prefabbricate in bioedilizia, dal costo quindi molto accessibile, da sistemare insieme in un’area che possa godere di servizi dedicati per una ventina di utenti – dice Merzliak –. Basterebbe un milione di euro, ci sono già diverse famiglie interessate ad una prospettiva di questo tipo, e ci stiamo guardando attorno per individuare uno spazio disponibile nella zona della Sinistra Isonzo». Un’ipotesi, in tal senso, potrebbe essere il terreno che si trova a Staranzano tra il centro abitato e il campo sportivo, in zona baricentrica. –
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