Comunità sotto choc per la morte improvvisa di Alessandra Macorig
Impossibile metabolizzare l’accaduto, capacitarsi, accettare. Di fronte alla scomparsa, ad appena 24 anni, della studentessa universitaria Alessandra Macorig, stroncata da un malore fulmineo nella notte fra lunedì e martedì, non possono che spalancarsi interrogativi fatalmente destinati a non trovare una risposta ed emozioni pesanti, difficili da gestire.
Non è enfasi parlare di choc collettivo: da quando le campane a lutto hanno annunciato la disgrazia la comunità di Prepotto si sente persa, incredula, impotente di fronte al dolore immenso precipitato sui genitori della giovane, Maurizio e Patrizia, sul fratello Mattia, sul fidanzato della ragazza, Lorenzo Paussa.
La bella immagine di Alessandra, che sorride nella freschezza della sua giovanissima età, corre davanti agli occhi di tutti: «Sembra un incubo», è il refrain che si cattura in paese nell’attesa dei funerali, che saranno celebrati oggi pomeriggio, alle 15.30, nella chiesa parrocchiale di Prepotto. Di questa ragazza strappata alla vita a un passo dal coronamento del suo brillante percorso di studi, già sfociato nel conseguimento della laurea triennale in lingue straniere e prossimo alla conclusione (le mancava pochissimo per ottenere il titolo specialistico), in tanti ricordano l’impegno profuso sui libri, la passione e la determinazione con cui stava correndo verso il traguardo che si era prefissa. Nel suo curriculum universitario figura anche un’esperienza all’estero, nella città tedesca di Costanza, dove la 24enne aveva trascorso un periodo aderendo al programma Erasmus.
«Una giovane intelligente, scrupolosa», sussurrano a Prepotto, raccontando che era un volto conosciuto («La si incrociava a passeggio») ma che, appunto, trascorreva molto tempo a studiare, spinta dalla voglia di conoscere, di approfondire, di arrivare presto al termine del suo iter formativo. Ciò non le impediva, peraltro, di essere operosa nel sociale: sull’esempio del padre, fino a poco tempo fa presidente della sezione di Prepotto dell’Afds, era donatrice di sangue e recava con entusiasmo il suo contributo nell’organizzazione della Marcia dello Schioppettino. Attorno alla famiglia Macorig (conosciuta anche perché il papà di Alessandra fa il postino e il nonno, deceduto da anni, era dipendente del Comune) si stringerà oggi un’intera comunità. —
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