Comunità montana: «È danno erariale»

La Corte dei conti: vanno restituiti 113 mila euro. Barcis, saranno ripartiti tra gli ex amministratori

BARCIS. Si è chiuso davanti alla Corte dei conti di Trieste il processo a carico degli ex amministratori della Comunità montana del Friuli occidentale Antonio Zambon, Emilio Di Bernardo, Michele Bernardon, Luciano De Biasio, Lino Canderan e dell’ingegnere Danilo Della Valentina, all’epoca funzionario con mansioni di segretario.

Nella precedente udienza la Procura aveva chiesto una condanna in solido pari a 213 mila euro, oltre agli interessi mentre la Corte aveva ordinato al liquidatore della Comunità montana, Primo Perosa, l’invio della documentazione relativa a Ivo De Gregorio.

Quest’ultimo era accusato di avere percepito indebitamente compensi e rimborsi. In particolare, i giudici avevano acquisito le pezze giustificative con cui De Gregorio, direttore generale dell’ente montano nel 2004 e 2005, si fece attribuire le spese per l’utilizzo dell’auto privata.

La Corte dei conti ha quantificato il danno erariale il 113 mila euro complessivi.

Ivo De Gregorio, di Udine, dovrà restituire poco meno di 94 mila euro. Zambon (nella Comunità montana per conto del Comune di Budoia), De Biasio (per Pinzano al Tagliamento), Bernardon (per Frisanco), Di Bernardo (per Maniago) e Canderan (per Meduno), che all’epoca approvarono la delibera dovranno restituire 3 mila 138 euro ciascuno. L’ingegner Della Valentina, di Maniago, per i giudici contabili dovrà rendere 3 mila 422 euro.

Su De Gregorio pesava un precedente del 2010, l’ordine della Corte dei conti di restituire 150 mila euro attinenti alla sua mansione di segretario della Comunità montana del Natisone, Torre e Collio. Per i giudici il suo compenso alla Comunità montana del Friuli occidentale era incongruo.

Non poteva superare gli 82 mila euro, mentre il compenso fu pari a 140 mila euro, oltre a 10 mila per l’uso dell’auto. Mentre a quest’ultimo viene imputato un danno erariale pari all’80 per cento del complessivo, agli amministratori locali viene addebitato un danno del 4 per cento ciascuno, un punto in più per Della Valentina.

Secondo le difese il contratto con il direttore generale era perfettamente in linea con altri incarichi analoghi affidati in tutta Italia. Stesso discorso per il rimborso della benzina. La teoria del pubblico ministero era stata diametralmente opposta, tanto che nel corso dell’ultima udienza non era stata ridotta l’iniziale quantificazione del danno provocato all’ente.

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