Commercio, firme contro le aperture domenicali

PORDENONE. “Domenica sempre aperto? Ma anche no!”. Con questo slogan Confesercenti scende in campo, con il sostegno della Cei, la Conferenza episcopale italiana, contro le domeniche dello shopping. Lo fa con una raccolta di firme in calce ad una proposta di legge a iniziativa popolare per modificare la normativa sulla liberalizzazione «indiscriminata» delle aperture domenicali dei negozi, dei centri commerciali e dei supermercati. La proposta di legge, che sarà presentata al Parlamento, punta a riportare in capo alle Regioni la competenza di decidere e concertare, insieme alle categorie, le aperture festive, superando la deregulation introdotta dal decreto “Salva Italia” varato dall’ultimo governo.
«Non siamo contro le liberalizzazioni tout cour - spiega Diego Simonetti, segretario provinciale di Confesercenti - ma siamo contro le liberalizzazioni senza regole perché, e lo dimostrano i fatti, non portano alcun vantaggio. Tanto meno in un momento in cui i consumi sono notevolmente diminuiti e l’occupazione non dà segnali di ripresa. Una regolamentazione s’impone per diversi motivi: i costi fissi aziendali non sono compensati dalle entrate; senza regole la libertà di concorrenza non è in grado di tutelare la concorrenza stessa; chiudere la domenica, quando non è strettamente necessario, è importante per migliorare la qualità della vita di tutti, dedicando più tempo alla famiglia, condividere tempo libero e interessi», rimarca Simonetti.
«Questo non significa - continua il segretario provinciale di Confesercenti - vietare l’apertura domenicale in assoluto, ma determinare un numero adeguato di chiusure. E’ certo che aprendo indiscriminatamente i consumi non aumentano, mentre chiuderanno, invece, un maggior numero di attività commerciali, sia quelle che si trovano nelle gallerie dei centri commerciali, e soprattutto quelle localizzate nei centri delle nostre città, che rischiano di diventare sempre più vuote e meno sicure. Insomma chiudiamo la domenica per continuare ad aprire bene domani».
La raccolta di firme è già partita e anche in provincia di Pordenone chiunque può firmare recandosi nel proprio comune di residenza entro la fine del mese di marzo. Obiettivo dell’iniziativa raccogliere almeno 50 mila firme, quelle necessarie per depositare la proposta di modifica della legge.
Ma per aderire sarà anche sufficiente andare a messa. Confesercenti ha preso infatti contatto con la segreteria della Curia vescovile di Pordenone per la raccolta delle firme. In particolare nella giornata delle Palme, domenica 17 marzo, in diverse parrocchie della provincia si potrà firmare per la proposta di legge, così come avverrà contemporaneamente in tutta Italia. Per informazioni sono a disposizione gli uffici di Confesercenti Pordenone (0434.555399).
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