Cometa chiude a fine mese, i sei lavoratori in mobilità

Ufficializzata la decisione di abbassare le serrande nel market di Gradisca. Sulle difficoltà del punto vendita ha pesato anche la crisi di Latterie Friulane

SPILIMBERGO. Ora c’è il crisma dell’ufficialità. Una comunicazione che molti avrebbero fatto volentieri a meno di ricevere. Dal 31 gennaio il supermercato che fa capo alla Cometa Service srl, la Cooperativa agricola Medio Tagliamento, proprietaria dello storico market con sede a Gradisca di Spilimbergo, chiuderà i battenti.

La doccia fredda. La notizia era giunta martedì sera, come una doccia fredda, al termine dell’incontro fra i vertici della cooperativa e l’amministrazione comunale mosaicista, rappresentata dal sindaco Renzo Francesconi e dall’assessore al Bilancio, Marco Dreosto.

Che tirasse una brutta aria dalle parti di via San Daniele non è una novità. Non aveva lasciato indifferente l’affezionata clientela, unitamente all’annuncio di una svendita straordinaria della merce, il cartello appeso all’ingresso del punto vendita dai dipendenti di quello che è l’unico esercizio commerciale della piccola frazione della città del mosaico.

Un’amarezza, la loro, per ciò che nel giro di poche ore si sarebbe concretizzato, riassunta nelle poche righe di quello che aveva i toni di un saluto di commiato: “Cari clienti. Ebbene si... Dopo tanti anni di servizio la Cometa chiude e siamo sicuri che, come noi, siete dispiaciuti di questo. Un altro pilastro dell’economia spilimberghese non ha retto al continuo arrivo di nuovi negozi concorrenti, forse più grandi e più forniti, ma sicuramente anche più carenti dal lato umano e affettivo. Questo è quello che eravate ormai per noi: una seconda grande famiglia”.

La decisione. Dalle parole si è ora passati ai fatti, nonostante la buona volontà dei soci della cooperativa. Come comunicato agli amministratori cittadini, sperando in tempi migliori, pur di “salvare il salvabile” si è deciso di chiudere a fine mese e, seppur a malincuore, mandare a casa i sei addetti attualmente occupati, che potranno comunque contare sugli ammortizzatori sociali previsti nei casi di cessazione dell’attività.

La chiusura del punto vendita “segna il passo” di una realtà nata nei primi anni Settanta come azienda di essicazione dei cereali e dedicatasi ben presto al settore lattiero-caseario. Il 2002 l’anno della svolta, con il mantenimento della gestione dello spaccio da parte dei soci Cometa, la cessione dell’essiccatoio al circolo agrario di San Giorgio, dell’allevamento ai fratelli Zecchini e del caseificio alla grande famiglia di Latterie Friulane, nobile decaduta del polo lattiero-caseario in Friuli Venezia Giulia.

La crisi. La crisi di Latterie Friulane, culminata nella chiusura dell’impianto produttivo di Gradisca (con il conseguente licenziamento dei lavoratori: 30 quelli impiegati a Spilimbergo sino all’autunno di quattro anni fa), ha inevitabilmente avuto effetti negativi sulle sorti di Arcometa.

Struttura che, lo ricordiamo, non è un semplice supermercato ma un servizio di prossimità per Gradisca, il sangiorgino e per le vicine comunità della provincia di Udine, Dignano e Carpacco in primis. Di quello che era un polo della produzione agroalimentare di eccellenza in città, essiccatoio a parte, dovrebbe rimanere in attività solo la sezione della cooperativa impegnata nella stagionatura di formaggi per conto terzi.

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