Colpo da 15 mila euro, madre e figlia ricercate. In aiuto le immagini delle telecamere
Trafugano oro per 15 mila euro
e scappano, ma non sfuggono alla videosorveglianza.È accaduto nel Laboratorio orafo Igne in piazzetta IV Novembre a Sacile (nella foto). Le immagini registrate del furto, messo a segno martedì attorno alle 10.30, sono al vaglio dei carabinieri della stazione liventina, i quali, con il nucleo Radiomobile hanno avviato indagini per dare un nome alle autrici del blitz. Il confronto incrociato sarà con immagini registrate dalle telecamere comunali, esterne all’oreficeria. Il sistema di videosorveglianza ha inquadrato i volti delle ladre: due donne verosimilmente di 50 e 25 anni, probabilmente madre e figlia, forse di etnia rom. La carnagione è olivastra, la statura bassa. Potrebbero essere le stesse che hanno “firmato” altri colpi in Veneto, a Rovigo, con un’analoga tecnica. La telecamera di sicurezza interna al laboratorio di Erica Igne inquadra le due ladre che parlano con la titolare: l’intenzione dichiarata è di acquistare collanine e monili per circa 600 euro. Viene smentita, quando, approfittando della momentanea distrazione della titolare – si era rivolta a una terza cliente entrata nel laboratorio – le due donne fanno sparire un rotolo di collane vergini in oro. «Andiamo al vicino bancomat, dopodichè torniamo per l’acquisto» affermano le due clienti, che una volta uscite dal negozio, fanno perdere le tracce. Hanno commesso due errori: sono state inquadrate dalla telecamera e, valutando i monili da acquistare, hanno lasciato delle impronte. «Il progetto della videosorveglianza potenziata dal Comune va avanti – ha commentato l’assessore Placido Findarò, riferendosi alla questione sicurezza – Ci sono le risorse per garantire lo straordinario degli agenti municipali». (c.b.)
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