Colpi ai bancomat targati Mala del Brenta

A leggere i nomi di Ivan Termini e Giovanni Golfetto tra quelli degli arrestati dai carabinieri di Trieste per l’assalto al supermercato Famila di Feltre (i cinque sono Damiano Doardo, classe 1988, originario di Piove di Sacco e residente a Campolongo Maggiore, Giovanni Golfetto, nato a Udine nel ’69 e residente a Bibione, Federico Rosso, del 1974, residente ad Arzer Grande in provincia a Padova, Ivan Termini, classe ’59, nato a San Michele al Tagliamento, e Roberto Arziliero, sempre del ’59, residente a Ferrara e nato a Rovigo) la memoria è tornata ad alcuni episodi di criminalità avvenuti nel Pordenonese, dopo i quali sulle tracce di Golfetto, oltre alla polizia tedesca, che aveva emesso nei suoi confronti un mandato di cattura europeo, ritenendolo responsabile, con due complici, di un furto a un bancomat nei pressi di Monaco, che aveva fruttato alla banda oltre 100 mila euro, si erano messi anche i carabinieri del comando provinciale in quanto lo consideravano l’autore degli assalti al bancomat della Bcc di San Giorgio e Meduno a San Martino al Tagliamento (3 dicembre 2009), alla cassa continua del Decathlon di Fiume Veneto (8 dicembre) e alla cassaforte del supermercato Coop di San Vito al Tagliamento (18 dicembre).
Da un certo momento in poi, polizia tedesca e carabinieri pordenonesi avevano quindi operato in sintonia. Dapprima a finire in cella in Germania era stata la moglie di Golfetto – Martina Pangrac, croata, ritenuta parte attiva del gruppo assieme a Ivan Termini –, quindi, nell’aprile 2010, sul friulano erano piombati i militari del Rono di Pordenone, che lo avevano arrestato a Livorno mentre stava per imbarcarsi su un traghetto per la Corsica, dopo di che intendeva prendere il volo per il Brasile.
La banda – come è stato sottolineato in conferenza stampa a Trieste – era composta di soggetti con precedenti penali specifici e di caratura criminale definita «notevole». Termini e Golfetto, in particolare, avevano avuto in passato contatti con la Mala del Brenta e avevano terminato di scontare, alla fine dell’estate scorsa, due condanne pesanti per altri colpi a bancomat effettuati in Austria. La loro presenza era stata notata a Trieste, in autunno, poco dopo che erano stati messi a segno tre assalti esplosivi alle casse continue di altrettanti supermercati. Da lì polizia e carabinieri hanno avviato una serie di appostamenti e accertamenti. La banda preparava le proprie azioni con cura meticolosa, individuando contemporaneamente due o tre obiettivi e scegliendo all’ultimo momento il punto dove colpire. Tra gli accorgimenti anche quello di incastrare un pezzetto di carta in un apparecchio per segnalare ai complici che non era stato svuotato dagli addetti e quindi conteneva denaro. Il blitz delle forze dell’ordine è scattato alle 3 dell’altra notte al supermercato Famila di Feltre. La banda aveva dapprima interrotto l’illuminazione pubblica nella zona, aveva sfondato con una Panda la saracinesca d’ingresso e aveva piazzato e innescato una carica di esplosivo di circa 200 grammi. A quel punto sono intervenuti gli agenti, che sono riusciti a bloccare quattro ladri. Soltanto Arziliero è riuscito a sfuggire all’arresto, ma poche ore dopo è stato intercettato e bloccato a Codevigo (Padova) dai carabinieri mentre stava cercando di salire a bordo della propria auto. Ulteriori indagini sono in corso su una quindicina di colpi avvenuti negli ultimi tre mesi nel Triveneto.
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