Collio, ristoranti esauriti per il pranzo pasquale

Segnali di ripresa: in diversi locali di Cormòns e dell’Isontino è previsto il pienone Menù per tutti i gusti, dalla carbonara con l’asparago ai ravioli con lo sclopit

NS. Piccoli ma significativi segnali di ripresa. La Pasqua 2014 può essere ricordata come il momento dell’inversione di tendenza, almeno a giudicare dai numeri dei ristoranti del Collio.

Per il tradizionale pranzo pasquale è previsto, infatti, il pienone in diversi locali, a partire dal Giardinetto di Cormòns che punta sulla tradizione: «Proporremo il menù normale al quale aggiungeremo il capretto al forno - spiegano dalla cucina -. Già da settimane siamo pieni, con una clientela formata soprattutto da italiani, anche se nel corso del weekend pasquale abbiamo diverse prenotazioni da parte di stranieri».

Un leit-motiv che ripetono anche dalla Tavernetta al Castello di Capriva: «Siamo quasi al completo - sottolinea lo chef Antonino Venica -: abbiamo un centinaio di coperti in tutto e al momento abbiamo liberi ancora due tavoli da due persone. Un miglioramento rispetto allo scorso anno è sicuramente evidente, anche perché nel 2013 il nostro settore ha patito la primavera piovosa che certo non invogliava la gente ad andare a pranzo fuori. Noi prepareremo un menu da 65 euro, compreso il bere: antipasto con un turbante di quaglia con carbonara d’asparago verde servito alla chitarra, primi con millefoglie di paccheri e bottoni di patate ripieni di caprino morbido, secondi ancorati alla tradizione con capretto e filetto di vitello».

Sulla stessa linea d’onda viaggia il ristorante Felcaro: «Punteremo su ravioli con lo sclopit come primo, anticipato da un antipasto di soppressa fresca. Immancabile ovviamente l’agnello in crosta con nocciole e verdura fresca come secondo - puntualizza Gianni Felcaro -. Come prenotazioni non possiamo lamentarci rispetto ad altre annate, anche se non sono più i tempi di una volta: se il numero degli italiani è buono, è calato un po’ quello dei tedeschi».

Al ristorante Pergola si punterà, invece, sul «menu tipico pasquale - evidenzia il titolare Bartolomeo Acampora - prestando attenzione ai prodotti del nostro territorio, fornendo ampia scelta tra pesce e carne con la disponibilità dell’agnello».

Anche a Gorizia si punta sulla qualità e sulla tradizione: al ristorante Al Chiostro, ad esempio, si spazia da antipasti con strudel di pasta sfoglia con salmone e sclopit a primi con rotolo di patate e coniglio alle erbe, fino a secondi con capretto al forno e petto di faraona: costo, 40 euro a persona, tutto compreso.

Matteo Femia

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