Collare elettrico al cane: indagato

L’animale è stato sequestrato Custode del canile colpita da una scossa

SACILE. Il cane abbaiava troppo e la soluzione trovata dal suo padrone era stata quella di indossargli un collare elettrico. L’uomo è stato indagato per abbandono di animale, per averlo detenuto in condizioni incompatibili con la sua natura, il meticcio è stato sequestrato così come il collare elettrico. La richiesta di sequestro era stata avanzata dall’avvocato Alessandra Marchi, che è anche referente legale della Lav. Il tutto aveva preso le mosse la sera del 20 gennaio quando il cinovigile, inviato dall’Azienda sanitaria, aveva raccolto a Sacile un cane vagante, meticcio, adulto, di taglia media e di colore nero; al collo aveva un collare elettrico.

Il cinovigile aveva consegnato il cane, privo di microchip, alla struttura convenzionata, il canile La Cuccia di Azzano Decimo. Sottoposto a visita dal veterinario, mostrava chiari ed evidenti segni di maltrattamento a causa dell’utilizzo del collare elettrico; nell’ordinanza che dispone il sequestro preventivo, si parla di «comportamento ipercinetico accompagnato da vocalizzazioni numerose, sintomatiche di una forte sindrome di abbandono». L’animale, in particolare, presentava un atteggiamento di «testa tesa sul collo», destinato a minimizzare gli effetti di una eventuale scossa elettrica, tanto che era stato difficile persino microchipparlo.

La mattina dopo al canile si era presentato il proprietario, rivendicanone il possesso: si tratta di un cittadino romeno, occupato all’interno della Base di Aviano, 27 anni, residente a Sacile. Aveva ammesso l’utilizzo del collare per impedirgli di abbaiare, pratica che risulta dolorosa e invalidante.

Il collare elettrico, che in Italia è vietato da un’ordinanza ministeriale dell’allora ministro Sirchia ma è comunque possibile vendere, può arrivare a una tensione di 230 volt. Il dispositivo invia scosse di varia intensità e durata al collo del cane, ma può essere anche applicato in altre parti del corpo, tramite due elettrodi in metallo che premono sulla cute del cane.

La Cassazione ha più volte chiarito che l’uso del collare elettrico costituisce maltrattamento, contemplando il reato di detenzione di animali «in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze».

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pordenone Piera Binotto ha dunque disposto il sequestro preventivo del cane – affidandolo al canile, dove, peraltro la custode era stata colpita da una scossa proprio maneggiandolo – e del collare.

 

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