Cividale è a caccia del Comune partner e spera in Prepotto

La strada dell’unione per derogare al patto di stabilità La proposta sarà ufficializzata alla prima riunione dell’Aster
Cividale 17 Aprile 2013. Banca Popolare di Cividale. Sede centrale Piazza del Duomo. Telefoto Petrussi Foto Press / Diego Petrussi
Cividale 17 Aprile 2013. Banca Popolare di Cividale. Sede centrale Piazza del Duomo. Telefoto Petrussi Foto Press / Diego Petrussi

CIVIDALE. Cividale si guarda intorno, ammicca alla propria “cintura”: l’input a imboccare il percorso dell’unione dei Comuni lanciato – in occasione dell’ultima assemblea civica – dall’assessore agli affari generali Mario Strazzolini non è caduto nel vuoto. Ci si sta lavorando, si sta cercando di gettare le basi all’“approccio” delle realtà contermini: nella prossima riunione dell’Aster di cui la città ducale è capofila, così, il sindaco Stefano Balloch ufficializzerà la proposta. L’operazione punterebbe a rendere Cividale – Strazzolini lo aveva ben chiarito, in consiglio – la seconda municipalità, per entità di popolazione, della provincia di Udine. Non un capriccio, ma una strategia ben precisa: il meccanismo dell’unione consente, infatti, di derogare per tre anni al patto di stabilità. Non poca cosa, considerati i grattacapi che il sistema comporta alle pubbliche amministrazioni. Difficile dire, per il momento, come andrà a finire, come le amministrazioni limitrofe interpreteranno e valuteranno l’idea veicolata dall’esecutivo cividalese: «Va precisato – rimarca l’assessore – che per tutti gli aderenti ci sarebbero notevoli vantaggi, a cominciare appunto dallo svincolo dei fondi ora congelati. Nel campo dei servizi, poi, si potrebbero fare notevoli passi avanti».

Destinatario dell’invito alla riflessione è, come detto, ogni centro limitrofo (si spazia dunque da San Pietro al Natisone a Torreano, da Moimacco a Premariacco, fino a Prepotto e, potenzialmente, a Corno di Rosazzo), ma con dei distinguo: «Per le Valli del Natisone, probabilmente – abbozza il sindaco Stefano Balloch –, sarebbe più logico portare avanti le esperienze già avviate nel proprio bacino. Suppongo che anche Premariacco possa orientarsi verso altre direzioni, e che la stessa cosa valga per Corno. Da parte nostra, comunque, non ci sono preclusioni…».

Pur meno esplicito di Mario Strazzolini, il primo cittadino appoggia insomma la linea d’indirizzo tracciata dall’esponente della giunta: «Non si fraintenda la nostra visione. Nessuna volontà di fagocitare centri vicini. Semplicemente – chiarisce – un ragionamento in termini di opportunità collettive: per i municipi che scelgono la strada dell’unione vi sono incentivi davvero allettanti, e le popolazioni residenti trarrebbero dal processo di accorpamento indubbi benefici».

In pole position, nelle aspettative, ci sarebbe il comune di Prepotto, che ha un numero di residenti nettamente inferiore a quello di alcune frazioni cividalesi. «In tal modo, fra l’altro – sottolinea l’assessore agli affari generali –, confineremmo con la Slovenia… Una grande opportunità».

Lucia Aviani

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