Cividale, dopo la nevicata una bufera di polemiche

CIVIDALE. Dopo la nevicata, la bufera politica. La lista di minoranza Idv-Valori in Comune si fa portavoce delle rimostranze di residenti e cittadini che raggiungono Cividale per lavoro e grida allo scandalo: «Venticinque centimetri di accumulo sono bastati per paralizzare la città», attacca il capogruppo Carlo Monai. Parcheggi inaccessibili (solo nella tarda mattinata di ieri i camion hanno cominciato a smaltire gli ammassi), “muri” bianchi ai cigli delle strade, vie secondarie non raggiunte dagli spazzaneve: un panorama inaccettabile, tuona l’opposizione, reso ancor più funesto ieri da due incidenti verificatisi in pieno centro. A causa del fondo sdrucciolevole un uomo è caduto a terra sul ponte del Diavolo, facendosi male al polso, mentre una ragazza è scivolata violentemente al suolo di fronte al duomo: per soccorrerla è stato necessario l’intervento dell’ambulanza.
«Non è comprensibile l’inerzia dell’amministrazione civica – sbotta Monai – di fronte a un fenomeno meteorologico annunciato da giorni. Un’incuria che “attenta” alla sicurezza e all’incolumità delle persone. Ad onta del preallerta della Protezione civile, il Comune si è trovato impreparato a fronteggiare la situazione. Martedì grasso Cividale era bloccata: davvero un brutto scherzo di Carnevale, protrattosi peraltro anche nel primo giorno di Quaresima! Più bravi degli amministratori si sono dimostrati i cittadini, che si sono rimboccati le maniche e con le pale hanno cercato di rendere agibili le arterie».
Ma l’assessore alla Protezione civile Davide Cantarutti difende l’operato del Comune: il dispiegamento di “forze”, assicura, è stato massiccio. «C’erano moltissimi mezzi sul campo – garantisce –, attivatisi per tempo. Il punto è che il territorio cividalese è ampio e, soprattutto, che la nevicata era particolarmente abbondante: non appena ripulite, le strade si imbiancavano di nuovo. Non è stato semplice, insomma. Sono servite ore e ore di lavoro solo per i tracciati principali». Sottoscrive il sindaco Balloch: «Il nostro comprensorio – ribadisce – è vasto, e c’erano ovviamente delle “precedenze” da osservare. Abbiamo iniziato tempestivamente a sgombrare i collegamenti di base, ma la neve cadeva così copiosa da ricoprire in un attimo gli ambiti appena spalati. Circa gli spazi di sosta, non sono considerati ambito prioritario d’intervento. La presenza di auto negli stalli, peraltro, ha complicato non poco le manovre».
Dall’assessore Mario Strazzolini, però, parziale ammissione di “colpa”, di difetto del sistema: «Bisognerebbe tornare indietro – dice –, all’offerta di qualche decennio fa. Ogni frazione dovrebbe poter contare sull’operatività di un trattore, pronto ad attivarsi alle prime avvisaglie di neve. Un meccanismo del genere comporterebbe una spesa di pochi euro all’ora e garantirebbe una pulizia capillare. In questo modo la periferia, che rappresenta la fascia più estesa del bacino cividalese, sarebbe completamente “coperta” e i mezzi municipali – con quelli messi a disposizione dalla ditta appaltatrice dello specifico servizio – potrebbero concentrarsi esclusivamente sul centro storico».
Lucia Aviani
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