Civibanca incassa 96 milioni dalla cessione delle quote a due società d’investimento

CIVIDALE. Entrano soldi freschi in cassa alla Popolare di Cividale. Perfezionata infatti l’operazione di cessione del 4,44% del capitale sociale di Icbpi (Istituto centrale delle banche popolari italiane). Dal punto di vista contabile l’operazione comporta l’incasso di un prezzo di 96 milioni di euro e la registrazione di una plusvalenza netta di 62,1 milioni.
Rispetto ai dati al 30 settembre scorso, l’operazione ha un impatto positivo stimato sui coefficienti patrimoniali della banca in termini di Common “Equity Tier 1 Ratio” pari a 420 punti base, che conferma la banca friulana fra le più solide del sistema.
Banca Popolare di Cividale conserva inoltre la sua partecipazione del 30% in Help Line, il contact center controllato al 70% da Icbpi, il cui piano di business sarà sviluppato insieme ai nuovi proprietari.
A seguito delle autorizzazioni ricevute dalle autorità di vigilanza competenti, è stata perfezionata la cessione a Mercury Italy Srl (veicolo indirettamente partecipato dai fondi Bain capital, Advent international e Clessidra Sgr) dell’85,29% circa del capitale sociale detenuto in Istituto centrale delle banche popolari italiane da parte di Credito Valtellinese (18,39%), Banco Popolare (13,88%), Banca Popolare di Vicenza (9,99%), Veneto Banca (9,99%), Banca Popolare dell’Emilia Romagna (9,14%), Iccrea Holding (7,42%), Banca Popolare di Cividale (4,44%), Ubi Banca (4,04%), Banca Popolare di Milano (4%), Banca Carige (2,20%) e Banca Sella Holding (1,80%), a un prezzo determinato sulla base di una valutazione del 100% del capitale di Icbpi di 2.150 milioni di euro.
L’accordo prevede inoltre una componente aggiuntiva di prezzo sotto forma di earn-out collegata ai proventi futuri eventualmente riconosciuti a CartaSi Spa da parte di Visa per la cessione della partecipazione detenuta dalla stessa in Visa Europe.
In ambito commerciale la durata degli accordi commerciali attualmente in essere tra i soci venditori e Icbpi è stata estesa fino a dicembre 2020, con un diritto di recesso accordato al terzo anniversario del closing. Credito Valtellinese, Banco Popolare, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Iccrea Holding, Banca Popolare di Cividale, Ubi Banca, Banca Popolare di Milano e Banca Sella Holding manterranno una partecipazione complessivamente pari a circa l’8,40% nel capitale sociale di Icbpi così suddivisa: Credito Valtellinese 2%, Banco Popolare 1,50%, Banca popolare dell’Emilia Romagna 1,50%, Iccrea Holding 0,50%, Banca Popolare di Cividale 0,70%, Ubi Banca 1%, Banca Popolare di Milano 1% e Banca Sella Holding 0,20%, con sottoscrizione con Mercury Italy Srl di un patto parasociale contenente le regole di governance e la disciplina del regime di circolazione delle azioni di Icbpi.
Sono uscite totalmente dalla compagine sociale Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Banca Carige. In particolare, Banca Popolare di Cividale ha ceduto il 4,44% del capitale sociale di Icbpi e dal punto di vista contabile l’operazione, sulla base del prezzo pari a 2.150 milioni, comporta l’incasso di un prezzo di 96 milioni e la registrazione di una plusvalenza netta di 62 milioni.
Rispetto ai dati al 30 settembre, l’operazione ha un impatto positivo stimato sui coefficienti patrimoniali della banca in termini di Common Equity Tier 1 Ratio pari a 420 punti base.
La Cividale conserva inoltre la sua partecipazione del 30 per cento in Help Line, il contact center controllato al 70 per cento da Icbpi, il cui piano di business sarà sviluppato insieme ai nuovi proprietari.
Intanto nei giorni scorsi la presidente della Popolare di Cividale Michela Del Piero è intervenuta all’apertura dei lavori del Forum Csr 2015 organizzato dall’Associazione bancaria italiana e svoltosi a Roma a Palazzo Altieri dedicato alla responsabilità sociale d’impresa.
«La vicinanza dei nostri soci e clienti - ha detto Del Piero -, la comunità e le risorse umane, professionali e finanziarie di cui dispone la Banca Popolare di Cividale ci consentono di far fronte alla congiuntura economica attuale e sono indispensabili per raggiungere importanti benefici a vantaggio dell’intero territorio, dimostrando, nuovamente, il grande valore del credito popolare».
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