Cinghiali morti a causa della salmonella

SPILIMBERGO. E’ la salmonella la causa della morte dei cinghiali rinvenuti nelle ultime settimane nelle campagne tra i comuni di Spilimbergo e Pinzano al Tagliamento. Cade, quindi, definitivamente l’ipotesi che gli animali possano essere stati avvelenati dalla mano dell’uomo. A chiarirlo, attraverso una nota, è Graziano Ponzi, direttore della Riserva di caccia di Spilimbergo, nonché coordinatore regionale Confavi e presidente regionale Unecet. «Abbiamo avuto conferma dai tecnici della Direzione centrale salute e integrazione sociosanitaria della Regione – spiega Ponzi – che, come avvenuto in casi precedenti, gli esami eseguiti all’Istituto zooprofilattico di Cordenons, effettuati su campioni di alcune parti di cinghiali abbattuti o rinvenuti morti dai cacciatori delle riserve di Arba, Spilimbergo e Vivaro a giugno, hanno rilevato molto chiaramente, nelle carcasse, segni di positività alla salmonella».
«E’ stato garantito dai tecnici – prosegue Ponzi – che va escluso che la causa delle morti sia da imputare a un avvelenamento». L’incontro con gli esperti ha fornito anche l’occasione per ribadire la necessità di adottare sempre adeguate cautele nella manipolazione delle spoglie degli animali, indossando i guanti e consumando le carni soltanto dopo completa cottura. L’esame microbiotico degli organi, anche in caso di negatività, non può essere considerato garanzia di salubrità delle carni di animali cacciati. Si ritiene perciò che l’adozione delle misure precauzionali indicate debba essere mantenuta a prescindere dell’esito degli esami sui singoli soggetti cacciati.(g.z.)
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