Cineteca del Friuli: due documentari sull’Italia della Grande guerra

“Gloria” e “Sulle vie della vittoria”: il 3 novembre la proiezione al Sociale di Gemona
GEMONA.
Proseguendo un lavoro di ricerca, di restauro e di diffusione dei materiali cinematografici riguardanti la Grande Guerra iniziatosi oltre dieci anni fa, la Cineteca del Friuli ha appena pubblicato
Le vie della gloria
(2010), un dvd che raccoglie due rarissimi documentari dell’inizio degli anni Venti,
Gloria: Apoteosi del Soldato Ignoto
(1921) e
Sulle vie della Vittoria: Visita dei Reali d’Italia alla Venezia Giulia
(1922), accompagnati da un saggio introduttivo dello storico Lucio Fabi.


L’opera è già reperibile alla Cineteca e sarà presentata ufficialmente al pubblico, con la proiezione del primo documentario,
Gloria
, il 3 novembre, alle 21, al Cinema Sociale di Gemona e il 4 novembre a Moimacco, nella sala municipale. Introdurrà la visione Lucio Fabi. Sono previste presentazioni successive ad Aquileia, Gradisca d’Isonzo e in altre località della regione.


La pellicola originale è stata restaurata dalla Cineteca del Friuli al laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna, a partire dai materiali conservati dalla Cineteca Nazionale di Roma. Per quanto riguarda
Sulle vie della Vittoria
, invece, il restauro è stato realizzato dalla copia originale in 35mm donata alla Cineteca del Friuli dal collezionista Armando Giuffrida.


La colonna sonora è stata affidata, per
Gloria
, a Mauro Colombis (che ne aveva accompagnato al piano la proiezione in anteprima della copia restaurata al Verdi di Pordenone nel corso delle
Giornate del Cinema Muto
2008) e a Carlo Moser per
Sulle vie della Vittoria
.


Nelle pubblicazioni della Cineteca sulla prima guerra mondiale,
Le vie della gloria
segue il cd-rom
Sulle tracce della Grande Guerra
(2005), il cofanetto dvd
Doppio sguardo sulla Grande Guerra
(2006) e il dvd della versione restaurata de
La sentinella della patria
(2008).


Il filo comune di questo impegno documentario, oltre all’importanza storica delle immagini e all’interesse che esse rivestono in modo particolare per una regione profondamente segnata dal conflitto come il Friuli Venezia Giulia, è l’intento di mantenere viva la memoria del sacrificio di vite umane che la guerra portò con sé, ponendo le premesse per successive e più devastanti tragedie.

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