Cinemazero, finisce l’era di Cinelli Rimpasto nel cda del teatro Verdi

Grande schermo: da associazione a impresa sociale Nel direttivo, più snello, Lessio, Milanese e Piero Colussi

Martina Milia

La ripartenza della cultura passa anche da nuove governance. In un momento non facile per un settore che a Pordenone è rilevante nella vita della comunità, due delle centrali più importanti cambiano pelle.

cinemazero

Giovedì l’assemblea di Cinemazero ha sancito il passaggio da associazione a impresa del terzo settore, nominando anche un direttivo più snello rispetto al passato, al quale successivamente sarà affiancato un comitato scientifico. Il passaggio da associazione a impresa, che è stato preparato per oltre un anno, arriva tra l’altro in momento delicato per la storica realtà culturale, perché il prossimo futuro e il bilancio dell’anno in corso sono costellati di punti interrogativi.

il cambiamento

Renato Cinelli, che ha guidato l’associazione per una decina d’anni con grande passione, ha deciso di lasciare. Non solo il vertice del sodalizio, ma anche il nuovo direttivo dell’impresa. Il nuovo presidente sarà nominato nella riunione del direttivo prevista per mercoledì prossimo, ma quella di Cinelli non è l’unica uscita. Hanno concluso il loro impegno in quest’organismo – da valutare la loro presenza nel futuro comitato scientifico – Andrea Crozzoli e Maurizio Solidoro. Nel nuovo direttivo sono stati confermati Giovanni Lessio e Vincenzo Milanese (entrambi soci fondatori) e rientra Piero Colussi. Ci sono poi quattro rappresentanti che sono anche dipendenti: Riccardo Costantini (referente degli eventi), Elena D’Incà (mediateca), Sandra Frizziero (amministrazione) e Marco Fortunato (responsabile delle sale). Sarà la votazione interna al direttivo a decidere se affidare il nuovo corso a uno dei fondatori (e quindi all’esperienza) – Lessio che presiede il Verdi e Milanese che è nel cda di Atap non sono incompatibili, Colussi neanche, ma avrebbe già declinato – o invece alle nuove leve (e quindi a uno dei dipendenti).

a teatro

Anche nel cda del Verdi, prima che scattasse il lockdown, è avvenuto un cambiamento. La Regione, seppur con un anno di ritardo, ha indicato i due componenti designati a sostituire i parlamentari Franco Dal Mas (Fi) e Massimiliano Panizzut (Lega), nominati sulle prime dall’assessore Tiziana Gibelli. Per sostituirlo sono stati scelti Giuseppe Verdichizzi (in quota Forza Italia) e Davide Fregona (in quota Lega). Quest’ultimo è il direttore artistico della rassegna Piano Fvg ed è stato candidato sindaco a Budoia. Gli incarichi nel cda del Verdi sono a titolo gratuito.

nuova stagione

Sia per il cinema che per il teatro si apre una stagione nuova, in cui la parola d’ordine sarà sperimentazione. La proposta-appello di Giovanni Lessio di realizzare spettacoli senza pubblico, da diffondere in streaming, per far lavorare gli artisti, sta prendendo forma. «L’obiettivo finale – ribadisce Lessio – resta riprendere gli spettacoli dal vivo, ma in questo momento è importante lavorare per non disperdere il patrimonio culturale di questa città e non mi riferisco solo al teatro. Auspico che tutti i soggetti lavorino con questa finalità, ancor meglio se riescono a farlo insieme». —

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