Cima Manera, muore a vent’anni dopo una caduta di oltre 200 metri

Tragedia sul monte Cavallo. Giovane trovato privo di vita ieri mattina all’attacco della salita da un escursionista azzanese che lo seguiva
AVIANO.
La passione per la montagna è stata fatale a un giovane escursionista che, da solo, stava per raggiungere con i ramponi sulla neve Cima Manera, a Piancavallo. Scivolato per cause accidentali nei pressi di una ferrata, Paolo Marson, ventenne di Chions, è precipitato per un centinaio di metri, ha urtato più volte le rocce, cadendo su un manto nevoso dopo altri 100 metri, morendo sul colpo.

Di quanto era successo si è accorto ieri mattina un altro escursionista che stava percorrendo il sentiero di neve battuta, sotto la stessa cima che domina il monte Cavallo, nel territorio di Aviano.


Paolo Marson era partito molto presto da casa, dopo avere informato i genitori del suo obiettivo, rinunciando, vista la bella giornata di sole, a una festa di compleanno: Cimon del Cavallo, meglio conosciuto come Cima Manera. Un itinerario non molto difficile per chi è abbastanza pratico di montagna come lo era il ventenne, meccanico di professione, escursionista per passione come il padre, ma insidioso quando le temperature si alzano e la neve diventa molle.


Lasciata l’auto a Piancavallo, il giovane, dotato dell’appropriato abbigliamento e indossati i ramponi, ha cominciato la sua escursione in solitaria che sarebbe dovuta durare per circa tre ore prima di raggiungere la cima, dove però non è mai arrivato. Il destino ha voluto che la sua ultima escursione terminasse, in maniera tragica, un centinaio di metri prima.


Secondo una prima ricostruzione della dinamica, sulla base delle tracce rimaste sulla neve, Paolo Marson, per cause accidentali (non è escluso che possa essere inciampato sui ramponi coperti di neve molle) sarebbe scivolato per 150 metri lungo una cengia a 2 mila 150 metri di quota, prima dell’ultima ferrata che porta alla Cima, urtando più volte il costone di roccia, quindi sarebbe caduto su un manto nevoso e scivolato per un altro centinaio di metri, morendo sul colpo in prossimità del tracciato del sentiero battuto, laddove la montagna forma una valletta.


Ad accorgersi del giovane, ormai privo di vita, è stato un altro escursionista, Carlo Battistella, di Azzano Decimo, che, alle 9.50, stava attraversando il sentiero sottostante il cui tracciato ricalca, nonostante la neve, quello estivo. E’ stato lui ad allertare i vigili del fuoco che, a loro volta, hanno allertato il 118 e il Soccorso alpino della stazione di Pordenone.


Una squadra di sei volontari, guidati da Roberto Sgobaro, ha raggiunto il piazzale del Palaghiaccio di Piancavallo da dove è stata portata in quota da un elicottero della Protezione civile mentre sul luogo della disgrazia è confluito anche l’elicottero del 118 da Udine, il cui medico di bordo ha constatato il decesso. L’escursionista è stato caricato a bordo del velivolo con l’utilizzo di un verricello e trasportato all’obitorio del Cro di Aviano.


Per accertare la dinamica dell’incidente sono intervenuti i carabinieri della stazione di Aviano, al comando del maresciallo Luigi Ruzza, che hanno informato il pubblico ministero di turno Daniela Bartolucci, la quale ha disposto un esame esterno della salma che sarà compiuto stamattina. Ai militari dell’Arma è toccato anche il difficile compito di avvisare i familiari: Paolo Marson, diplomatosi al Kennedy un paio di anni fa, lascia nel dolore il padre Ugo, la madre Giovanna Corazza, il fratello maggiore Roberto e la sorella minore Gloria. I genitori hanno raggiunto immediatamente il Cro per le meste procedure di riconoscimento.


La zona di attracco alla Cima Manera era stata teatro di un altro grave incidente nel 1984: il giorno dell’Epifania di quell’anno nello stesso punto perse la vita un altro escursionista.


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