Ci sono troppi obesi, nasce la Casa della salute

UDINE. Un esercito di oltre 1.600 persone per le quali il cibo era diventato un nemico. Oltre 2.500 contatti telefonici in un anno, 8 gruppi di persone che stanno affrontando un percorso per uscire dal problema dell’obesità e del sovrappeso e un grande progetto per il futuro, quello della Casa della salute per le persone obese e in sovrappeso.
È questa la forza dei numeri che fa crescere l’attività dell’associazione “Diamo peso al benessere”. Nata nel 2004 nell’alveo dell’attività del Dipartimento di salute mentale all’interno dell’ex Azienda per i servizi sanitari 4, l’associazione rappresenta la naturale prosecuzione di un percorso terapeutico e oggi conta un migliaio di tesserati. Il problema dell’alimentazione riguarda un numero crescente di persone.
«A livello regionale il 29 per cento della popolazione è in sovrappeso – tira le somme la responsabile scientifica del progetto Anna Cacitti – e il 6 per cento di queste persone è rappresentato da obesi con un indice di massa corporea elevato». Persone che arrivano a superare i 150 chili, il fenomeno è più diffuso fra le donne e gli uomini che hanno superato la cinquantina, ma affligge anche un discreto numero di giovani.
«Le persone che si rivolgono a noi provengono da percorsi costellati da tentativi di dimagrimento, con risultati altalenanti, vittime del business delle illusioni che, troppo spesso, lascia dietro a sè disperazione e fallimento – osserva Cacitti –. Il nostro percorso utilizza il Self empowerment come metodo, processo e risultato, volto a ottenere un cambiamento della persona, per spingerla a uscire dal malessere, dalla passività, visto che molto spesso chi è afflitto da questi problemi precipita nella depressione, nell’isolamento e, a volte, nei problemi psichiatrici che si aggiungono a patologie come le cardiopatie, diabete, calcoli al fegato o tumori».
Dopo la sede di Udine in via Pozzuolo, ora l’associazione ne sta aprendo un’altra a Gorizia ed è presente a Palmanova all’interno dell’ospedale. Le riunioni sono settimanali e vanno avanti per un anno, la percentuale di abbandono è minima e i successi sono entusiasmanti.
«Per noi il problema principale resta il reperimento delle risorse finanziarie che a Gorizia ci sono state dimezzate – osserva la Cacitti – oltre a quello di una sede per realizzare la Casa della salute, da trasformare in una sede di laboratori, incontri, da utilizzare come centro diurno ma anche dotato di posti letto per alcuni soggiorni, una struttura che abbiamo individuato nel Codroipese e che darebbe le ali al nostro progetto, evitando lunghe trasferte in Lombardia per chi ha questo problema».
Fra gli altri progetti c’è l’apertura di nuovi sportelli di ascolto a Pordenone, Trieste e Tolmezzo, l’inserimento del progetto “Diamo peso al benessere” nelle linee regionali in un piano complessivo sull’obesità e l’esportazione ad altre strutture sanitarie, a partire da Pordenone, con l’attivazione di nuovi percorsi terapeutici che hanno costi bassissimi e alta efficacia.
E poi si punta alla creazione di un Comitato scientifico e di un sistema fra servizi sanitari ospedalieri e territoriali dedicati ai disturbi del comportamento alimentare con il contributo del self empowerment.
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