Chiude il ristorante del Baffo Addio anche al “Fuori tutti”

Il ristorante “dal Baffo” chiude dopo 46 anni di attività e con lui se ne va anche il più giovane “Fuori tutto”. Stavolta la crisi non c’entra. L’annuncio è stato confermato dalla proprietà con un cartello di ringraziamento ai clienti: «Si avvisa la gentile clientela che venerdì 22 febbraio sarà l’ultimo giorno di attività della Al.Tom srl. Successivamente il locale rimarrà chiuso fino a nuovo subentro».
Il ristorante pizzeria, che si trova in località Tornielli a due passi dalla Base, quanto ad età era il secondo (il primo è la pizzeria Rosalba) a Roveredo in Piano.
«Ci eravamo rialzati dalle conseguenze del fallimento, avevamo sperato e creduto che finalmente tutto sarebbe andato al suo posto», dice Ivan Bernabè, figlio del fondatore Venanzio. L’attività di ristorazione, infatti, era proseguita, in accordo con il Tribunale, in affitto d’azienda.
Il 31 ottobre 2018 si era chiusa l’ennesima asta, dopo che le precedenti cinque erano andate deserte. Alla prima, bandita il 16 dicembre 2016, senza incanto, il prezzo di partenza si attestava su 1 milione 154 mila euro. Tre le vendite senza incanto andate deserte nel 2017. Nemmeno a febbraio 2018, quando il prezzo era calato a 472 mila 680 euro, si era presentato qualcuno.
In autunno, invece, l’offerta era diventata più abbordabile. Per ciascuno dei tre lotti posti in vendita dalla curatela fallimentare era stata fatta una proposta di acquisto. Il fabbricato commerciale – che comprende il bar, il ristorante, le cucine, i magazzini, i porticati, l’area esterna attrezzata per spettacoli ed eventi e il parcheggio – era stato aggiudicato per 260 mila euro. Il ramo mobiliare – attrezzature, arredi e un’auto, ovvero tutto il materiale che consente di gestire il bar e ristorante – era stato aggiudicato per 30 mila euro. Terzo segmento, prezzo base di 35 mila euro, un appartamento per la quota di dieci dodicesimi, ubicato nella stessa area. L’aggiudicazione era avvenuta in maniera provvisoria. La legge, infatti, consente di rilanciare di almeno il 10 per cento entro due mesi.
Così è avvenuto. Il 27 dicembre un imprenditore del Pordenonese ha offerto 357 mila euro anziché 325 mila già sul piatto, aggiudicandosi in via provvisoria i tre settori all’asta. Se nessuno rilancerà entro due mesi, ovvero entro il 14 marzo, il pacchetto sarà suo in via definitiva.
«Abbiamo fatto le nostre valutazioni, ma più di così non possiamo, significherebbe sfiorare i 400 mila euro», fa due conti Ivan Bernabè. «Rinunciamo a riavere ciò che era stato nostro. Abbiamo cercato di dare una risposta a tutti, pensavamo che il calvario fosse alle spalle. Invece no. In noi c’è tristezza e delusione: finisce una storia di famiglia portata avanti da due generazioni per 46 anni».
Con il ristorante pizzeria se ne va anche il “Fuori tutto”, che ogni estate catalizza ai Tornielli migliaia di persone. «È un marchio registrato, vedremo che fare altrove».
Infine, il congedo dai clienti. «È stato complicato rimettersi in moto, non siamo stati a guardare. Col faro mediatico addosso, abbiamo mantenuto la serenità: grazie ai clienti che ci hanno permesso di andare avanti, di lavorare, di sperare. Davanti a una capacità di investimento così importante abbiamo dovuto abdicare, ma resteremo sempre grati alla nostra clientela che non ci ha mai fatto mancare la vicinanza». —
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