Chirurgo morto, autopsia rinviata: il perito sarà scelto dal giudice

UDINE. Bisognerà attendere ancora diversi giorni, probabilmente non meno di una settimana, prima che sia possibile eseguire l’autopsia sul corpo di Luigi Conte, il chirurgo morto giovedì scorso, all’età di 69 anni, all’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Udine, al termine di un intervento di bypass coronarico.
L’accertamento, in programma martedì 7 febbraio, è infatti saltato, con rinvio a data da destinarsi, a seguito della riserva di incidente probatorio formulata dal difensore di uno dei sei medici - tutti quelli che componevano l’équipe chirurgica che si occupò di Conte - iscritti dalla Procura sul registro degli indagati.
Riserva cui il pm Lucia Terzariol, titolare del fascicolo aperto sul caso per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, ha prontamente fatto seguire la propria richiesta (di incidente probatorio, appunto) al gip del tribunale di Udine, onde ridurre al minimo l’inevitabile allungamento dei tempi tecnici necessari a disporlo.
A eseguire l’esame autoptico, quindi, non sarà più il medico legale Dario Raniero, di Verona, cui la Procura aveva deciso di affidare l’incarico nelle forme dell’atto irripetibile, bensì un perito scelto dal giudice.
Non è escluso che oltre al quesito sulle cause del decesso, allo stesso perito - e non a un secondo consulente tecnico, come nelle intenzioni del pm - venga posto anche quello relativo alla macchina cuore-polmone adoperata durante l’intervento e posta sotto sequestro dalla Procura.
L’obiettivo è chiarire se abbia funzionato a dovere e se fosse idonea all’uso, e cioè a garantire la sopravvivenza del paziente sostituendone temporaneamente le funzioni cardio-polmonari. Al momento, tra gli indagati non figurano persone riconducibili al settore della produzione e manutenzione del macchinario.
È stato proprio il difensore del tecnico perfusore addetto all’apparecchiatura, avvocato Federico Plaino, a formulare la riserva. «L’incidente probatorio è la forma più approfondita – ha detto – e l’unica che consenta un contraddittorio in aula tra il perito e tutti i consulenti».
Del collegio difensivo fanno parte anche gli avvocati Roberto Paviotti, Rino Battocletti e Tiziana Odorico.
Ad assistere i familiari del dottor Conte - la moglie Maria Iacono e il figlio Alessandro -, entrambi medici, è l’avvocato Giuseppe Campeis.
«Chiedendo subito l’incidente probatorio, il pm ha optato per la via più garantista – ha detto il legale –. Sotto il profilo tecnico-difensivo, non possiamo che essere tutti più tranquilli. Certo, dispiace che questo comporti un ritardo nella celebrazione dei funerali, ma la ricerca della verità con tutte le garanzie del caso è comunque preferibile».
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