Chimica, la Caffaro riparte 4 milioni al mese di fatturato

Torviscosa, bilancio positivo per i primi 6 mesi di attività. Appello al ministro: urgente lo svincolo della “Macroarea 7”.
ANTEPRIMA Torviscosa 24-02-2010 visita alla caffaro
ANTEPRIMA Torviscosa 24-02-2010 visita alla caffaro

TORVISCOSA. Segnali decisamente positivi giungono dalla Caffaro Industria Spa di Torviscosa, il cui bilancio dei primi sei mesi è andato al di là delle aspettative previste dal piano industriale che il Gruppo Bertolini ha presentato in occasione dell’acquisizione degli impianti: 4 milioni al mese di fatturato, 137 lavoratori assunti e altri 3 in fase di assunzione, investimenti per 1,2 milioni di euro per il potenziamento dell’impianto della chimica fine, e ulteriori 600 mila euro per realizzare un magazzino di stoccaggio e servizi per il personale, sono i dati più significativi.

A presentare i risultati del primo semestre è stato ieri Francesco Bertolini, presidente dell’omonimo Gruppo di cui Caffaro fa parte, che ha sottolineato di essere soddisfatto della collaborazione e professionalità di tutti i dipendenti: «Non ci aspettavamo - ha detto - una risposta come questa». Evidenziando che il 2011 si concluderà con qualcosa di più di quanto ipotizzato nel piano industriale, ha ribadito che questi risultati si devono anche alla collaborazione con Bracco e il sindaco di Torviscosa, «sito del quale, quando siamo arrivati lavorando, grazie al commissario Cappelletto, in conto lavoro, e del quale abbiamo capito le potenzialità, potenzialità che oggi vanno di pari passo alla realizzazione del nuovo impianto di cloro soda a membrane, per il quale Friulia è entrata in partership con Caffaro Industrie e Spin-Bracco per un investimento da 25 milioni di euro e un volume d’affari annuo da 40 milioni di euro».

«Non per polemica - ha continuato - ma non avendo l’area (la macroarea 7) perché non è ancora stata liberata, non possiamo fare l’impianto. Produrre il cloro in Italia è importante e quando il Ministro Romani, dice che la chimica italiana è morta, forse non sa che a Torviscosa è questo che si fa».

Bertolini ha rimarcato che Caffaro Industrie esporta per il 70% e sta consolidandosi sui mercati di Cina e India. Non si può più attendere: se il Ministero all’ambiente non firmerà in breve la liberalizzazione dell’area, sarà difficile - è stato evidenziato - riuscire a rispettare i programmi del piano. Sulla questione occupazionale, Bertolini ha affermato che degli 132 iniziali dipendenti si è già arrivati a 137, altri ne verranno assunti a breve, senza contare i 20 previsti dal cloro soda (50 dall’indotto).

Il sindaco Roberto Fasan, sostenendo che «è un piacere sentire un imprenditore che viene a parlare in loco dell’azienda», ha ribadito che come amministrazione si è dato e si continuerà a dare supporto allo sviluppo del sito, «anche se siamo delusi della mancata firma dello svincolo dell’area 7, per la quale auspichiamo che gli organi regionali sollecitino perchè si firmi al più presto, onde affrontare con maggiore serenità il rilancio di un sito strategico per la Bassa Friulana e il territorio».

Germano Scarpa, rappresentante dei chimici di Confindustria Udine, ha sostenuto che la politica deve risolvere il problema dello svincolo: «Torviscosa per la sua storia e per le sue professionalità non possono andar perse: il mercato globale non si ferma per la burocrazia».

Augusto Salvador (Cisl), intervenuto anche a nome di Roberto Di Lenardo (Cgil) e Antonino Mauro (Uil), ha sottolineato come la ripresa della chimica in Italia e in Fvg rappresenti un segnale positivo «perché la chimica serve anche altri settori», ma si trovano poi situazioni emblematiche come quelle di Torviscosa, dove a causa delle procedure burocratiche si bloccano gli investimenti. «Dopo 6 mesi risultati ottimi, segnale chiaro della volontà intelligente di creare benessere: lo svincolo dell’area è il perno sul quale si basa lo sviluppo futuro del polo chimico di Torviscosa, pertanto i due ministeri devono lavorare in sinergia per bloccarla».

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