Cervignano, nuova aggressione ai sanitari: prende a calci e botte anche i carabinieri
Al centro della vicenda una donna che rifiuta le cure psichiatriche. Colpite una dottoressa, un’infermiera e due militari dell’Arma

Attimi di tensione e preoccupazione, nella tarda mattinata di ieri, a Cervignano, dove si è compiuta l’ennesima aggressione ai danni del personale sanitario e, in questo caso, anche di due carabinieri, che accompagnavano la dottoressa e l’infermiera coinvolte nell’episodio.
La dottoressa e l’infermiera del Centro di salute mentale di Palmanova (Csm) si sono presentate, insieme con i due militari dell’Arma, a casa di una donna, residente a Cervignano, già nota sia ai medici sia alle forze dell’ordine, perché negli ultimi giorni aveva dato in escandescenza in più occasioni e in diversi punti della città: al supermercato, in farmacia e in un negozio di parrucchieri. La donna, che negli anni passati era stata in cura proprio al Csm, soffre di disturbi mentali che, se non curati in modo adeguato, possono degenerare in comportamenti fuori dalle righe.
Ecco il motivo dell’intervento del personale sanitario e dei carabinieri, che si sono presentati a casa sua ieri intorno alle 13. La donna, però, ha manifestato fin da subito un atteggiamento aggressivo nei loro confronti, colpendoli con calci e spintoni: il bilancio è di quattro feriti lievi. Successivamente, è stata portata al pronto soccorso di Palmanova con un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) e verrà probabilmente trasferita all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Sul posto è intervenuta anche la polizia locale.
la frequenza di episodi simili
Come ha ricordato Marco Bertoli, direttore del Dipartimento dipendenze e salute mentale dell’Azienda sanitaria universitaria del Friuli centrale, «quando noi operatori sanitari veniamo chiamati a intervenire nelle abitazioni, siamo sempre a rischio». La paziente, in questo caso, «non si curava da tempo, ed è una persona che i medici e gli infermieri del Csm di Palmanova conoscono molto bene». Una persona gravemente malata, che in passato era stata curata, ma ora rifiuta i farmaci: «L’arrivo dei miei colleghi e dei due carabinieri probabilmente l’ha fatta sentire invasa» ha aggiunto Bertoli, precisando che si tratta di una paziente «scompensata, che facilmente avrebbe potuto diventare aggressiva». La prognosi per i quattro feriti, stando alle parole di Bertoli, è di zero giorni: «Purtroppo situazioni del genere si verificano spesso».
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