Cervignano Nostra rinnega Udine «Bisogna tornare con Gorizia»

Nel capoluogo della Bassa, dopo 92 anni, si discute se tornare a far parte del mandamento di Gorizia. Per il futuro, insomma, c’è chi auspica che Cervignano torni a essere parte di una provincia (o altro ente che ne faccia le veci amministrative) isontina.
Questo, almeno, è il pensiero di Michele Tomaselli, presidente dell’associazione culturale Cervignano Nostra (sodalizio estremamente radicato nel territorio, di cui fanno parte personalità di spessore del panorama culturale della cittadina friulana), che entra così nel dibattito in merito alla recente proposta del presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, di costituire la Provincia del Friuli: un ente (nelle intenzioni) capace di riunire i territori di Gorizia, Pordenone e Udine. «Abbiamo a cuore il territorio e la sua identità – le parole di Tomaselli -. Voglio considerare un’altra proposta: quella di una suddivisione del territorio regionale in tre aree vaste con organi istituzionali elettivi, che prevede la creazione della realtà politico-istituzionale denominata “Venezia Giulia”, che ingloberebbe il territorio dell’ex provincia di Gorizia con Trieste. Si tratta di un’ipotesi che, per ragioni storiche, potrebbe giustificare il ritorno di Cervignano e del suo ex mandamento nella provincia isontina, seppure unita a Trieste. Ritornare con Gorizia, dopo 92 anni, è certo cosa storicamente positiva, visto che Cervignano fa oggi parte dell’Arcidiocesi di Gorizia, ma è da tenere presente che quasi un secolo trascorso con Udine renderebbe il cambiamento non indolore. Non ritengo opportuno, invece, il passaggio con Trieste, che assumerebbe un peso eccessivo nella provincia».
Il presidente dell’associazione ricorda, poi, che la storia si ripete. «Già nel 1923, poco dopo l’annessione delle terre irredenti al Regno d’Italia, Udine e Gorizia si costituirono in una sola provincia. il 18 gennaio 1923 fu approvata la legge che stabilì l’unione della provincia di Gorizia con Udine. Cervignano entrò così a far parte, dopo oltre 400 anni d’influenza goriziana, della provincia di Udine, che assunse la denominazione di provincia del Friuli (comprendente anche la futura area di Pordenone, ndr). Ci si accorse – prosegue Tomaselli - che l’unificazione delle due provincie fu un errore politico. Quattro anni dopo fu ricostruita la provincia di Gorizia, mutilata dal distretto della Bassa. Da quel momento i cervignanesi dovettero dirottare i loro interessi verso Udine».
Secondo Tomaselli, le affinità che potrebbero giustificare una discussione sul futuro dell’ex mandamento di Cervignano sono di carattere territoriale, ma non solo. «Cervignano – conclude il rappresentante di Cervignano Nostra - per oltre 400 anni ha subito l’influenza di Gorizia: dal 1512 sotto la Contea di Gorizia e dal 1754 sotto la Contea principesca di Gradisca e Gorizia. Inoltre, Cervignano rientrava nel litorale austriaco assieme a Gorizia, fino all’inizio della Grande Guerra. La provincia di Gorizia non dovrebbe essere cancellata, perché significherebbe cancellare la storia millenaria del Friuli goriziano. Le analogie riguardano anche il valore identitario e culturale del territorio, che ha una forte omogeneità con la Bassa friulana, ancora visibili in determinate tipologie edilizie, negli insediamenti e nella vicinanza al mare». —
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