Cervelli in fuga, metà sono giovani alla ricerca di un lavoro

L’anno scorso 4.391 persone hanno lasciato il Fvg, un quarto laureati. Torrenti: creeremo le condizioni perché tornino
UDINE. L’emigrazione dal Friuli Venezia Giulia è in aumento, soprattutto per quanto riguarda i giovani. Le informazioni più recenti, quelle inerenti il 2016, riportano infatti che dalle anagrafi regionali si sono cancellati in 4 mila 391 per trasferirsi all’estero, 2 mila 896 dei quali cittadini italiani, con un aumento del 6,3 per cento nell’arco di un solo anno.


«Mentre consideriamo positiva un’esperienza iniziale all’estero al termine degli studi - evidenzia l’assessore regionale Gianni Torrenti - se diventa frutto di una scelta obbligata per mancanza di alternative in Italia è evidente che la valutazione cambia radicalmente».


Proseguendo nella lettura dei dati, si evince che nell’ultimo decennio i flussi di cittadini dall’estremo nordest d’Italia verso l’estero sono più che raddoppiati, passando dai mille 995 del 2007 agli oltre quattromila dell’anno scorso. Inoltre, nel 2015 il 48,9 per cento delle cancellazioni per l’estero riferite alla popolazione di cittadinanza italiana aveva un’età compresa tra i 18 e i 39 anni. In questa fascia di età il 25,6 per cento era in possesso di un diploma superiore o di laurea.


I Paesi dove maggiormente sono indirizzati i flussi migratori dal Friuli Venezia Giulia sono attualmente il Regno Unito e la Germania, mete preferiti dai giovani, davanti a Slovenia, Svizzera e Stati Uniti. «Diventa fondamentale - sottolinea Torrenti - garantire ai giovani la possibilità di rientrare in quanto investiamo molte risorse sulla loro istruzione e formazione e, d’altronde, è molto probabile che molti di loro preferiscano realizzarsi nella propria città o, quanto meno, in ambito regionale o nazionale».


Dal 2007, anno della grande crisi finanziaria, «finalmente l’occupazione è in forte ripresa - commenta l’assessore - e può certamente fungere da deterrente all’emigrazione giovanile. Inoltre, una buona dose di ottimismo giunge anche dal fatto che si sta azzerando l’inevitabile impatto costituito dall’aumento dell’età pensionabile, a suo tempo dovuto alla necessità di risanare conti previdenziali in sofferenza. Adesso - conclude Torrenti - privati e soprattutto pubblica amministrazione hanno riaperto alle assunzioni di ricambio».


Del fenomeno migrazione giovanile si tratterà in un convegno in programma a Trieste oggi e domani presso la sede della Regione in piazza Unità d’Italia, con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni e gli altri soggetti del territorio al fine di poter fornire delle adeguate risposte alle istanze formative, economiche e professionali dei giovani. Un impegno che coinvolge anche l’amministrazione regionale.


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