Centro di aiuto alla vita: fatti nascere mille bambini

Inaugurata nell’ex seminario la sede voluta dall’arcivescovo Mazzocato Le mamme in difficoltà trovano sostegno economico e morale per non abortire
Udine 27-05-2011 inaugurazione in seminario copyraight Pfp
Udine 27-05-2011 inaugurazione in seminario copyraight Pfp

di Paola Lenarduzzi.

Da quando è stato fondato, 29 anni fa, il Centro di aiuto alla vita (Cav) di Udine ha aiutato a far nascere oltre un migliaio di bambini, supportando le mamme economicamente e con l’ascolto, in modo da convincerle che la soluzione ai loro problemi non sarebbe stata quella di interrompere la gravidanza. Ma le richieste ai volontari del Cav sono in aumento e l’arcivescovo Mazzocato ha voluto mettere a disposizione spazi più confortevoli per l’attività del centro.

«Perché di questi tempi le energie spese per riaffermare il valore fondamentale della vita e della famiglia non sono mai troppe». Così monsignor Andrea Bruno Mazzocato ieri nel benedire i nuovi locali ricavati nell’ex seminario di viale Ungheria, destinati ad accogliere il Centro di aiuto alla vita e il Consultorio familiare Friuli, instituzioni che già erano dirimpettaie e in rapporto tra loro nella vecchia sede di via Roma. «Faccio fatica a pensare al futuro senza questi due cardini - ha insistito il presule -, la cui difesa e promozione sono alla base della missione cristiana, ma anche dell’umanità tutta». Numeri, dunque, in continuo aumento, quelli delle donne che bussano al Centro di aiuto alla vita, che è presieduto da Daniele Domini. «Nell’arco dello scorso anno - fa sapere Flavia De Vitt, responsabile delle pubbliche relazioni - si sono rivolte a noi 360 donne, di cui 122 incinte che abbiamo aiutato a portare avanti la maternità nonostante i grossi problemi che si sono trovate di fronte. Certo, molte si rivolgono a noi oppresse da difficoltà economiche pesanti, ma non soltanto questo. E se le extracomunitarie rappresentano ormai i due terzi delle assistite, risultano in crescita anche le friulane. Sicuramente, da quando il centro è stato attivato in città, oltre un migliaio di bimbi sono venuti alla luce grazie al lavoro nostro e dei nostri volontari».

Realtà non molto conosciuta fino a qualche anno fa, il Cav è diventato un autentico punto di riferimento per chi non vede via d’uscita di fronte al bivio se portare a termine una gravidanza o meno. Il tutto grazie al passaparola tra mamme, alla sensibilizzazione di medici e istituzioni e al prodigarsi della ventina circa di volontarie.

Ma cosa offre il Centro? Aiuta con un sussidio in denaro e fornendo vestiti e corredino i piccoli fino all’età di due anni. «Offre anche semplicemente la possibilità di confrontarsi - riprende la De Vitt - e di rivolgere a queste donne l’aiuto di altre donne e mamme che le fanno sentire meno sole in questi momenti decisivi della loro vita. Poi queste donne ci ringraziano e ci mandano la foto dei loro figli».

E nei nuovi locali, sapientemente ristrutturati, accanto alla sala riunioni, al magazzino per il deposito di vestiario e dell’occorrente per i bebè, si trovano due salette riunioni e una stanza giochi. Alla cerimonia del taglio del nastro è seguito un incontro ancora più affollato in sala Scrosoppi, dove ha parlato diffusamente Carlo Casini, eurodeputato e presidente dei Centri di aiuto alla vita. Accanto ai presidenti del Cav, Domini, e del consultorio, Piergiorgio Passone, sono intervenuti anche il presidente del consiglio comunale Daniele Cortolezzis in rappresentanza del sindaco, l’assessore regionale alla cultura Roberto Molinaro e quello provinciale alla sanità Adriano Piuzzi. Tutti e tre hanno toccato i problemi reali di un Friuli con natalità sempre più bassa, rilevando la necessità che le istituzioni supportino i volontari.

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Anche il magistrato Carlo Casini, eurodeputato e presidente dei Centri di aiuto alla vita, ha partecipato ieri all’inaugurazione, in viale Ungheria, dei nuovi locali del Cav. «Spero - si è augurato - che presto queste pareti si riempiano di fotografie di neonati». Ricordato che il primo Centro di questo tipo nel nostro Paese risale al ’75, ha osservato ancora come «il sostegno alla maternità è sentito e sostenuto da tutte le parti politiche, anche da chi, diversamente da noi, è favorevole alla legge 184 sull’aborto. Sotto questo profilo possiamo senz’altro affermare che l’Italia è più avanti di molti Paesi europei». Ma nell’aiuto alle madri in difficoltà la chiesa arriva dove non arriva lo Stato? «E’ il cuore che arriva - secondo Casini -, le istituzioni dovrebbero supportare di più la forza del volontariato,che è insostituibile».

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