Centri d’assistenza, debutta lo psicologo

A Cordenons e San Vito aiuterà il medico di medicina generale ad affrontare i crescenti casi di depressione legati al lavoro
Debutta lo psicologo nei due Cap (Centri di assistenza primaria) di San Vito al Tagliamento e Cordenons. Un progetto regionale, della durata di tre anni, ha previsto anche questa figura in supporto ai medici di medicina generale per fornire un ventaglio ampio di prestazioni nei Cap di nuova istituzione.


Crisi e problemi di lavoro hanno aumentato i casi di depressione e difficoltà psicologica come dimostra l’aumento dei casi seduti dal Dipartimento di salute mentale.


Per far fronte anche alle difficoltà non solo fisiche dei cittadini, ma anche psicologiche, la Regione ha previsto un progetto con l’introduzione della figura dello psicologo nei centri di assistenza primaria.


Nell’illustrare il progetto, la Regione aveva spiegato che oggi è ampiamente riconosciuto come non si possa parlare di salute senza includere la dimensione psicologica. Accanto alla richiesta di aiuto per i bisogni fisici, spesso c’è anche necessità di un aiuto psicologico. Inoltre diversi studi hanno dimostrato che un elevato numero di richieste ai medici di medicina generale riguardano pazienti senza conclamate malattie fisiche, ma che vivono difficoltà sul piano psicologico.


Allo psicologo vengono inviati i pazienti dai medici di medicina generale che giudicheranno necessario il suo intervento: al professionista spetterà il compito poi di valutare se inviare la persona al centro di salute mentale per problematiche importanti. Un’attività che non deve sovrapporsi a quella dei servizi di salute mentale, ma che interviene in una fase di valutazione, anche per evitare che situazioni di depressione o di difficoltà possano esplodere in fatti gravi.


L’Aas 5 ha emesso nelle scorse settimane il bando di selezione e ha affidato l’incarico alla dottoressa Lisa Pillot.


«Attiveremo il servizio – afferma il direttore generale della Aas5 Giorgio Simon – nei Cap di San Vito al Tagliamento e di Cordenons. I medici potranno inviare i pazienti per una prima consulenza, oppure nei casi in cui ritengono che sia necessario un sostegno psicologico».


Un’integrazione tra medico di medicina generale e psicologo che è già consolidata in altre realtà. Per coordinare meglio le azioni dei due professionisti, nei prossimi giorni è in programma un corso rivolto ai medici di medicina generale con docenti che provengono dalle realtà in cui lo psicologo già da tempo è presente negli studi medici.


«In questi ultimi tempi – ha concluso Simon – sono aumentati i casi di depressione, sono più frequenti e spesso legati anche alla perdita del posto di lavoro». Ai medici di medicina generale il compito di intercettare anche le difficoltà di tipo psicologico, e inviare i pazienti al professionista subito disponibile nello stesso edificio.


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