Censita la flora sul monte Jouf nel libro postumo di Adriano Bruna
MANIAGO
Un lavoro lungo trent’anni, che ha portato a rilevare e censire 1.015 specie vegetali sul monte Jouf e che è stato presentato in biblioteca: una serata in onore del compianto maniaghese Adriano Bruna, nell’ambito della quale è stato presentato il suo lavoro “La flora del monte Jouf” dal gruppo gli “Amici di Adriano” (il libro esce postumo per volontà dei familiari). Il testo è alla portata di tutti e permette il riconoscimento della flora presente sul rilievo.
La presenza delle diverse tipologie botaniche ha permesso di individuare aree di distribuzione sui vari versanti del monte Jouf, località che sono state riportate in una mappa. Molto utile è stata la ricerca storica della toponomastica dei luoghi in cui sono presenti tali specie, un felice connubio tra piante e territori che la cartina mette opportunamente in evidenza.
Sin da bambino, Bruna ha maturato l’interesse per la natura e fatto dell’osservazione diretta di quest’ultima la sua scuola. Da autodidatta ha aumentato sempre più le proprie conoscenze tanto da essere considerato un autentico esperto della flora friulana e no. È stato componente della società botanica italiana, del Gruppo regionale di esplorazione floristica e molti altri, nonché socio-fondatore del gruppo micologico di Maniago. Ha curato mostre di piante selvatiche e officinali in Friuli Venezia Giulia. Amante della montagna, è stato presidente del Cai dal 1979 al 1993 e ha contribuito alla raccolta dati per la stesura del libro “La flora del Parco” per il Parco naturale delle Dolomiti friulane. Ha collaborato alla schedatura floristica per il “Nuovo atlante corologico delle piante vascolari nel Friuli Venezia Giulia”. La sua collaborazione è stata negli anni un punto di forza per il lavoro che su sta conducendo sulla flora regionale e che ormai è alle ultime battute.
«Ringraziamo Adriano per aver condiviso insieme a tante persone le sue passioni che nel tempo lo hanno portato a costruire un patrimonio di conoscenze dei luoghi che speriamo non vada disperso», hanno commentato gli amici. —
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