C’è un’altra sistemazione per gli ospiti in casa di riposo

P.c.

osoppo

Una collocazione idonea per ciascuno dei 38 ospiti della casa di riposo di via Rosselli a Osoppo. A fissare un punto fermo per garantire il benessere degli anziani e delle loro famiglie è l’amministrazione comunale.

Sarà l’AsuFc e organizzare il trasferimento degli anziani, «una ricollocazione – mette in chiaro il sindaco Luigino Bottoni – che avverrà con i tempi e i modi dovuti».

Il gestore ha infatti preannunciato di voler rescindere il contratto dopo che l’AsuFc ha imposto il trasferimento di una quindicina di ospiti non autosufficienti, poiché la loro presenza è incompatibile all’interno di una struttura che non ha i requisiti necessari. «Sin dal nostro insediamento – precisa Bottoni – ci siamo occupati della richiesta di finanziamento per trasformare la struttura in una Rsa e i fondi, chiesti nel 2019, sono arrivati a giugno dello scorso anno, come il presidente di Residenze sociali e sanitarie Roberto Tassino ben sa». Un iter progettuale avviato in via preliminare dalla precedente amministrazione e portato avanti dalla giunta Bottoni, precisa il consigliere delegato Andrea Tissino.

«Siamo intervenuti a supporto del personale – ammette Tissino – e sin dall’inizio della legislatura ci siamo impegnati per garantire il puntuale pagamento degli stipendi».

Sul futuro della casa di riposo interviene anche la segreteria della lega pensionati Spi-Cgil alto Friuli: «Riteniamo indispensabile un piano che guardi a un futuro basato sull’apertura di collaborazioni con altre case di riposo del territorio» sostengono, chiedendo al Comune se sia opportuno avviare degli investimenti sull’immobile per trasformarla in Rsa e renderlo a norma con le direttive per accogliere anziani non autosufficienti: «La nostra opinione – dice il segretario Franco Barera – è che le strutture piccole non possono garantire qualità del servizio per i nostri anziani e sostenibilità economica, strutture piccole. Occorre fare sinergia, fare massa critica, lavorando in rete con altre strutture, specializzandole, gestendo, con un’unica regia, il personale e i servizi collegati. Per lo Spi-Cgil occorre comprendere che ruolo avrà quell’immobile in futuro: «Bisogna aprire un tavolo di discussione con tutti i soggetti interessati: sindaci, azienda sanitaria, servizi sociali. In futuro la struttura di via Rosselli potrebbe diventare un centro diurno ospitando anche gli anziani degli altri paesi. Aprendo un confronto di questo tipo potrebbero emergere altre direzioni». —

P.C.

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