C'è un legame tra il Friuli e il Premio Nobel per l'economia: è una ricercatrice udinese

UDINE. Due anni fa il ricavato di un’asta è arrivato a 19 miliardi di dollari. Ma che cosa si vendeva esattamente? «Delle frequenze radio».
Ora, definire un valore certo per un cosa come una “frequenza radio” non è proprio semplicissimo, ma se questo oggi è possibile e i vantaggi di questa vendita vengono distribuiti tra chi vende, chi acquista e i fruitori di un servizio, è grazie a due professori ai quali lunedì 12 ottobre è stato assegnato il Nobel per l’Economia.
Sono Paul R. Milgrom e Robert B. Wilson, entrambi della Stanford University, e la motivazione è stata: «per i miglioramenti alla teoria delle aste e l’invenzione di nuovi formati di aste».
Milgrom e Wilson hanno infatti progettato un nuovo formato di asta per beni e servizi difficili da vendere in modo tradizionale, come le frequenze radio.
C’è poi uno speciale legale tra il Friuli e Paul Milgrom: si chiama Silvia Console Battilana, udinese, 41 anni, economista, liceo al Marinelli e laurea alla Bocconi, che è stata allieva dello studioso a Stanford «dove l’allora rettore della Bocconi, Guido Tabellini, mi aveva spinta ad andare per un dottorato - racconta -, e sono ancora qui».
In Silvia il gene dell’imprenditorialità ha carattere familiare (è infatti figlia di Rudy Battilana), tanto che a pochi mesi dal suo trasferimento negli Usa aveva già fondato una società che si occupava di preparare i ragazzi al test di ammissione alla facoltà di legge.
«A Stanford ho conosciuto Paul Milgrom e insieme abbiamo portato avanti un progetto che ha avuto un discreto successo. Poi nel 2008, con l’esplosione della crisi finanziaria, alcuni si sono rivolti a Milgrom per definire delle aste specifiche, e lui mi ha invitata a bere un caffè e mi ha proposto di diventare soci in questo progetto».
Oggi Silvia Console Battilana e Paul Milgrom sono soci di Auctionomics, e lavorano all’implementazione di software per aste complesse. «Il metodo grazie al quale Milgrom e Wilson hanno vinto il Nobel - spiega Silvia - è stato inventato da loro 15 anni fa».
L’esordio fu con le frequenze radio «che possiamo immaginare come delle autostrade invisibili nei cieli, che utilizziamo per trasmettere dati e rendere possibili le comunicazioni. Bisognava definire i diritti all’accesso a queste autostrade, e lo strumento più adatto è stata proprio l’asta, attraverso la quale si mettono in vendita i diritti di accesso consentendo in questo modo anche al governo di monetizzare.
Anche il 4G è stato gestito in questo modo, perché le frequenze radio erano possedute da società televisive che andavano convinte a vendere e questo è avvenuto con un sistema di aste attraverso il quale i proprietari delle frequenze Tv hanno ceduto, attraverso un’asta complessa, le frequenze ad altri».
Il Nobel non avrà grande impatto nella vita di Milgrom: «Io insegno, faccio ricerca, lavoro con Auctionomics per far utilizzare le nostre idee in modo da migliorare l’allocazione delle risorse nel mondo, e continuerò a fare le stesse cose», ha dichiarato nel corso dell’intervista a Rainews24. —
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