C’è l’accordo tra 24 Comuni per valorizzare il Cormor



Ben 24 comuni, da Buia a Marano Lagunare, il Consorzio bonifica e l’associazione Valle del Cormor intendono dare avvio a un processo partecipativo che condurrà alla sottoscrizione del Contratto di fiume (CdF) per il Cormor, che porti alla tutela di questo prezioso corso d’acqua e allo sviluppo di turismo lento con il fiume come protagonista.

Come spiega il vicesindaco di Muzzana, Massimiliano Paravano, l’ambito geografico di riferimento riguarda il bacino idrografico del fiume Cormor, caratterizzato da un primo tratto a regime torrentizio ed un secondo tratto con acque perenni, risultato di canalizzazioni degli anni’50.

Nel corso dei suoi 60 km varie sono le unità ambientali attraversate, dalle sorgenti collocate nell’anfiteatro morenico fra le colline di Buja sino alla foce fra i canneti e le barene della laguna di Marano Lagunare.

L’attivazione di un Contratto di fiume risulta particolarmente significativo per quest’ambito geografico poiché consente di svolgere una cruciale azione di tutela e prevenzione a livello idrologico, tutela dall’inquinamento della flora e fauna, della valorizzazione della storia e della cultura.

Il Cormor viene anche visto come una straordinaria opportunità di sviluppo del turismo lento, rispettoso e sostenibile grazie all’esistente sistema di strade interpoderali e piste ciclabili (promozione di nuove economie locali, attività ricettive e ristorative, cavallo, bicicletta, sport, valorizzazione e vendita di prodotti tipici locali, turismo esperienziale).

Strategico risulta pertanto il coinvolgimento nel progetto sin dall’inizio dei portatori di interesse come i cittadini e le varie associazioni, quale fattore principale per un suo mantenimento ed implementazione nel tempo.

«Si sono svolti numerosi incontri preparatori e partecipati sul territorio – afferma Paravano– il primo nel luglio del 2017 al Parco del Cormor, poi a seguire a Treppo Grande, a Pozzuolo del Friuli e infine a Marano Lagunare. Il CdF è finalizzato ad individuare prioritariamente le criticità presenti e conseguentemente le opportunità e potenzialità del territorio interessato per poi addivenire agli obiettivi generali strategici da attuare mediante le azioni condivise». —

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