C’è la casa della dialisi dopo dieci anni di attesa

La struttura è costata 4,2 milioni di euro e dispone di 26 posti letto. A finanziarne la costruzione fu una donazione dell’ingegner Morelli de Rossi

UDINE. L’hanno chiamata “Casa della dialisi Angelo Morelli De Rossi”, in memoria di chi con un lascito ne finanziò la costruzione, il sogno che centinaia di dializzati friulani hanno rincorso per oltre un decennio. Lunedì sono state completate le operazioni di trasferimento delle attrezzature, quindi la struttura ha potuto aprire i battenti. Il direttore generale dall’Azienda ospedaliero universitaria Mauro Delendi ha preferito partire in sordina senza cerimonie di inaugurazione.

L’iter progettuale per la realizzazione del nuovo centro dialisi è cominciato nel 2009 ed è stato finanziato dal lascito di 3.089.188 euro, messo a disposizione dall’ingegner Morelli de Rossi, al quale si sono aggiunti 1.141.041 euro di fondi regionali. Si tratta di un edificio autonomo, collegato al padiglione Nuove mediche e alla rete di gallerie che portano agli altri padiglioni ospedalieri e al nuovo ospedale; il fabbricato sorge su un’area prospiciente al canale secondario del Ledra denominato San Gottardo, nella zona nord-ovest del complesso ospedaliero.

L’ospedale di Udine ha a lungo atteso una struttura conforme alle prescrizioni del decreto 297/08 che garantirà le caratteristiche dei Centri dialisi ospedaliera ad assistenza elevata.

La progettazione, oltre a soddisfare i requisiti strutturali e funzionali previsti per l’accreditamento dell’attività, ha finalmente permesso la realizzazione di un’area ampia e luminosa tramite il ricorso a soluzioni architettoniche mirate nei locali destinati alle terapie. Gli spazi sono stati dotati di ampie vetrate che guardano al canale San Gottardo, oggetto di sistemazione tramite la creazione di un sistema di percorsi pedonali e la messa a dimora di numerose piante. Particolare cura è stata posta anche alle composizioni vegetali, pensate per rendere più piacevole la permanenza dei pazienti nel centro e schermare le pareti vetrate per garantire una migliore tutela della privacy dei pazienti che, temporaneamente, sarà assicurata attraverso barriere artificiali.

Il nuovo edificio a pianta rettangolare, si sviluppa su una superficie di 20x54 metri, comprende un piano seminterrato a prevalente utilizzo tecnico e un piano terra dedicato alle terapie con 21 posti letto per cronici/acuti organizzati in cinque aree di 4 posti letto, oltre ad altri 5 posti letto in area separata e dedicata per pazienti malati di Epatite.

Il nuovo fabbricato è funzionalmente collegato al primo piano del padiglione Nuove mediche in cui, dopo i necessari lavori di ristrutturazione, troverà collocazione il reparto di Nefrologia. Per minimizzare l’impatto ambientale dell’edificio la copertura piana è stata realizzata a verde. In prossimità del nuovo fabbricato sono stati ricavati alcuni parcheggi riservati ai pazienti in dialisi e ai mezzi d’emergenza.

Il responsabile del procedimento che ha coordinato e condotto la realizzazione dell’opera è l’ingegner Elena Moro, direttore dei Servizi tecnici dell’Azienda ospedalerio universitaria, mentre la progettazione e la direzione dei lavori é stata curata dagli ingegneri Gianni De Cecco e Giulio Gentilli dello studio Inarco.

A seguito di procedura di gara i lavori sono stati aggiudicati nel 2011 alla ditta Iti Group di Modena e sono stati realizzati con una spesa complessiva di oltre 4.230.000 euro.

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