Castellan, dall’ufficio al frantoio

VALVASONE ARZENE. Dieci anni fa piantò i suoi primi ulivi durante la settimana santa e ora ha due uliveti di oltre 500 piante che hanno come sfondo il borgo medievale di Valvasone: Remigio Castellan, una vita di lavoro come cartotecnico, dopo la pensione si è reinventato producendo ora olio made in Friuli, il quale è diventato pure ingrediente a km zero per i prodotti da forno del panificio valvasonese Cocetta.
«Ero andato a trovare l’industriale Casagrande a Fiaschetti di Caneva – racconta – e mi mostrò i suoi ulivi dandomi utili consigli: decisi di vendere il poco di vigna che avevo e comprai i primi alberi, piantandoli proprio durante la settimana santa, propizia secondo la tradizione per le nuove colture».
Nel frattempo, ha coltivato anche sul piano pratico la sua passione, frequentando corsi di formazione a Cividale e aderendo all’Associazione regionale olivicoltori di Osoppo. Dopo tre anni, ecco la prima quantità di olive utile per iniziare a spremere l’olio. «L’ho chiamato Prin vueli, primo olio in friulano, – aggiunge Castellan –, e ne produco circa 400 litri attraverso la mia azienda agricola Filip, che prende denominazione dal soprannome della mia famiglia qui a Valvasone. Ha una bassissima acidità e un sapore che ricorda la campagna friulana. La raccolta avviene in autunno, poi preparo l’olio, richiesto persino da clienti di Milano: ogni anno, già a dicembre ho esaurito le scorte».
Qualche bottiglia finisce pure nelle cucine e sulle tavole di ristoratori locali, mentre ora è iniziata la sinergia con Sara Cocetta. «Vista la sua delicatezza – sottolinea la titolare dello storico forno del borgo –, questo olio è ideale per i grissini che produciamo artigianalmente. Il fatto poi che siano prodotti con ingredienti tutti locali, trova il favore dei consumatori. Suggerisco poi di provarlo crudo sul pane fresco: una delizia».
Davide Francescutti
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